I Carabinieri di Anzio continuano ad indagare sul ritrovamento di un corpo fatto a pezzi ritrovato nel Bosco di fronte al Caracol ad Anzio. Tra le ipotesi che si stanno vagliando, oltre a quella che si tratti del ‘cinese’ un cittadino di Anzio scomparso circa vent’anni fa, ma anche di un ragazzo di Roma che andava sempre in giro con la tuta della Roma, la terza ipotesi al vaglio è quella che si tratti di uno dei tanti sbandati che nel corso degli anni hanno occupato appartamenti nel centro residenziale Caracol, ad Anzio. L’ipotesi è che l’uomo sia morto di morte naturale e che, la persona che ha occupato il suo appartamento, per evitare guai ed evitare di perdere la casa, abbia deciso per una sepoltura arrangiata.
Alla luce di quanto sinora emerso dagli accertamenti medico-legali, che ancora non sono terminati, questa è una concreta ipotesi investigativa.
E proprio le prime risposte giunte agli investigatori dai laboratori dell’Università di Tor Vergata sembrano ridurre al lumicino sia le possibilità di identificare la vittima che il responsabile di quello che non sarebbe appunto stato un omicidio ma un meno grave occultamento di cadavere. A fare la macabra scoperta nel bosco di Sant’Anastasio, lo ricordiamo, è stato un cercatore di funghi, che ha visto un cranio umano completamente scarnificato spuntare dal terreno. I militari dell’Arma, ricevuta la segnalazione, si sono recati sul posto e hanno iniziato a scavare, recuperando subito una busta nera contenente un busto con indosso una giacca sportiva della Roma e una seconda busta nera, seppellita da un leggero strato di terra, contenente gli arti inferiori, completamente scarnificati.
Dopo un primo sopralluogo compiuto dal medico legale, era stato ipotizzato che potesse trattarsi di un soggetto di mezza età, residente forse nella zona, seppellito tra i due e gli otto anni fa, senza riuscirne a stabilire neppure il sesso. I carabinieri di Anzio, agli ordini del comandante Giulio Pisani, hanno quindi iniziato ad esaminare le diverse denunce di scomparsa, piuttosto datate tra l’altro. Ora, però, con i primi accertamenti medico-legali compiuti nei laboratori di Tor Vergata, il quadro si è complicato. La vittima è un uomo, tra i 35 e i 45 anni, alto circa un metro e ottanta, con indosso la giacca della Roma, una maglia e dei jeans, e non corrisponde a nessuno degli scomparsi nella zona. Inoltre, per il medico legale, il cadavere potrebbe essere stato sepolto anche venti anni fa e non ci sono segni di tagli sulle ossa. E’ possibile che non si tratti di un omicidio e, visto l’arco temporale estremamente ampio, diventa davvero difficile riuscire ad identificare sia la vittima che il responsabile dell’occultamento. In passato sono stati molti i clochard che si sono accampati nel bosco di Sant’Anastasio e gli occupanti del centro Caracol mai censiti. Un giallo che forse è destinato a restare tale. L’inchiesta aperta dal sostituto procuratore della Repubblica di Velletri, Giuseppe Travaglini, seppure tra mille difficoltà, va comunque avanti.
Cadavere a pezzi trovato dai Carabinieri ad Anzio, primo identikit della vittima
I Carabinieri di Anzio continuano ad indagare sul ritrovamento di un corpo fatto a pezzi ritrovato nel Bosco di fronte al Caracol ad Anzio. Tra le ipotesi