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Alternativa per Anzio: “Non si fa politica sulle disgrazie, noi vicini a chi è in regola”

"A seguito della manifestazione dello scorso sabato e di quanto uscito sulle testate locali, non possiamo che prendere le distanze da chi ancora una volta

Tiziana D'Alfonso

“A seguito della manifestazione dello scorso sabato e di quanto uscito sulle testate locali, non possiamo che prendere le distanze da chi ancora una volta fa politica sulle disgrazie altrui. Questo però non vuole dire che, come associazione, non condividiamo le paure e le preoccupazioni di chi vive di commercio”. Lo scrivono i delegati di Alternativa per Anzio in una nota stampa.
Lasciamo che, ad esprimere la nostra posizione, siano le parole di Tiziana D’Alfonso, membro del nostro direttivo, ma soprattutto commerciante, artigiano e donna che rispetta le regole per la propria salute, della sua famiglia e dei suoi clienti.
“Il 18 maggio dopo oltre un mese di fermo siamo ripartiti con grande impeto, assicurando distanza interpersonale, ingressi contingentati ed igienizzazione all’ingresso delle nostre attività. Mi chiedo cosa potevamo fare di più? Abbiamo lavorato mantenendo sempre al primo posto il rispetto per la nostra salute e quella dei nostri clienti. La rabbia che si prova adesso quando si prospetta una nuova chiusura è talmente forte che non si riesce a contenere. Cosa è andato storto? Si sentono per lo più accuse contro chi ha fatto quello che gli pareva durante l’estate, chi ha lavorato senza adempiere al protocollo ma chi avrebbe dovuto controllare? Chi avrebbe dovuto tutelare il nostro impegno nel lavoro?
Il vero problema è che per il bene della comunità bisognerebbe rinunciare al proprio interesse ma questo è difficile. Conosco tanti commercianti che hanno fatto rinunce importanti: ristoratori che hanno lavorato dimezzando i coperti, estetiste e parrucchieri che hanno affrontato spese rilevanti per prodotti usa e getta, palestre che hanno distanziato e ridotto gli ingressi, nella mia attività l’ingresso è consentito ad un solo cliente alla volta. Adesso dove andranno a finire tutti i nostri sacrifici?
Sfuggevoli e poco chiari sono stati anche gli aiuti promessi: cassa integrazione fantasma, agevolazioni complicate, credito d’imposta solo per chi paga regolarmente l’affitto. Vi racconto una mia esperienza personale: bando IMPRESA SICURA di Invitalia. Domanda per il rimborso dei d.p.i. per i dipendenti da inoltrare a partire dalle 9 dell’11 maggio fino al 18 maggio ultimo scorso, ho inoltrato personalmente la domanda online alle 9 e 6 secondi ed ero al posto 19.155.  Peccato che alla fase di rimborso erano ammesse solo le prime 3150 domande in tutta Italia. Una delusione tremenda però chi è abituato a lavorare in proprio si rimbocca sempre le maniche. La mia protesta allora si fa silenziosa come quella di tante altre attività, senza riflettori sicura di aver rispettato la mia coscienza e sicura di aver fatto un buon lavoro di prevenzione e di attività di commercio. Tirare su una serranda è una responsabilità che non tutti possono capire. Personalmente ho fatto tutto ciò che mi è stato chiesto e forse non è bastato. Serve più controllo da parte di chi deve garantire il rispetto delle norme richieste in questo periodo difficile per la salute e per l’economia, i fondi promessi devono essere immediati ed occorrono fatti non posizioni da assumere”.
Noi siamo al fianco di chi non sfrutta il lavoro in nero, rispetta le regole, paga correttamente le tasse e di chi, anche non essendo d’accordo con l’attuale governo, segue le direttive ed eserciterà il proprio dissenso civilmente. Alternativa per Anzio