Una rete di spaccio ben ramificata, con la centrale radicata in un bar di Nettuno, individuato dagli inquirenti come base logistica per concordare gli incontri con i clienti. La droga, cocaina di ottima qualità, veniva venduta sia “al dettaglio” che all’ingrosso, con destinazione nelle città di Anzio, Nettuno e Roma, ma anche la Puglia. Nei giorni scorsi la Procura di Roma ha emesso un avviso di garanzia nei confronti di 33 persone legate al clan Gallace. Un’organizzazione al cui vertice si trovano persone che avevano il compito di individuare i canali di approvvigionamento della droga. Il Pubblico Ministero Edoardo De Santis ha chiuso l’inchiesta, con contestuale avviso di garanzia nei confronti dei 33 indagati. Gli indagati, tra cui diversi cittadini residenti sul litorale, assistiti dai legali Vincenzo Cicino del foro di Catanzaro, Raffaella Graziani, Alessandro Marcucci, Francesco Lojacono, Piero Vinci del foro di Roma e Alessia Vita del foro di Latina, avranno 20 giorni di tempo per chiedere di essere sentiti, rilasciare dichiarazioni spontanee al pm titolare del fascicolo e compiere ogni altro atto utile per l’esercizio del diritto di difesa, prima che il magistrato vada oltre con una richiesta di rinvio a giudizio o di archiviazione.
Rete di spaccio tra Anzio e Nettuno, avviso di garanzia per 33 persone
Una rete di spaccio ben ramificata, con la centrale radicata in un bar di Nettuno, individuato dagli inquirenti come base logistica per concordare gli incontri