Abituati per lavoro a fronteggiare pericoli estremi ora si trovano a fare i conti con l’emergenza coronavirus. Ma soprattutto all’interno del corpo. Sono seri i rischi di contagio nelle caserme, nelle mense, nelle cucine dei Vigili del fuoco che vivono una situazione di vera emergenza. In tutta Italia, come emerso da una riunione al Viminale alla presenza del sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia, sono quasi 200 i vigili del fuoco positivi al coronavirus e 650 quelli in isolamento domiciliare. A preoccupare nelle ultime ore è soprattutto Roma e Provincia, dove i vigili del fuoco fuori servizio causa Covid sfiorano il centinaio, il 5% sul totale. Un dato sopra la media.
E’ stato il comandante dei vigili del fuoco di Roma, Francesco Notaro, a mettere in allerta i suoi dopo aver monitorato l’andamento del virus. «Per opportuna informazione si comunica che la situazione dei contagi da Covid è in evoluzione continua», ha scritto tre giorni fa ai sindacati, nel fornire l’ultimo aggiornamento, su carta intestata protocollata «Ministero dell’Interno – Dipartimento dei Vigili del fuoco». Facilmente intuibile l’intento del comandante: incentivare massima cautela e senso di responsabilità. L’analisi nel dettaglio è la seguente: 12 pompieri positivi nella capitale e nei comuni limitrofi (presso il Nucleo batteriologico, turno C, le officine di via del Calice, turni B/D, il distaccamento Tuscolano, turno C, La Rustica, turno C, Anzio, turno D, Pomezia e aeroporto di Ciampino, turno D), ai quali aggiungere ‘il personale in servizio che ha avuto un contatto stretto con i dipendenti positivi’ ed è stato quindi ‘posto in quarantena su indicazione del medico incaricato del reparto, in attesa dell’effettuazione del tampone’. Ad oggi vi sono 22 dipendenti in isolamento domiciliare e 51 in quarantena, più i positivi.