Home Attualità Progetto Cacchione, sviluppo e nuovi utilizzi, vertice al Comune di Nettuno

Progetto Cacchione, sviluppo e nuovi utilizzi, vertice al Comune di Nettuno

E' stato battezzato Invitennet il progetto al quale partecipa l’Università della Tuscia, la “Cantina Bacco” di Nettuno e il CREA – Centro di ricerca Viticoltura

E’ stato battezzato Invitennet il progetto al quale partecipa l’Università della Tuscia, la “Cantina Bacco” di Nettuno e il CREA – Centro di ricerca Viticoltura ed Enologia che hanno costituito un gruppo operativo nell’ambito del bando regionale che mette a disposizione 1,7 milioni di euro finalizzati proprio alla
costituzione dei Gruppi Operativi (GO). “INVITENNET” è stato selezionato e finanziato come idea progettuale capace di favorire lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo e agroalimentare. L’idea progettuale di natura integrata e transdisciplinare mira all’introduzione di innovazioni frutto delle competenze degli organismi di ricerca del GO in materia di sostenibilità ecologica nella progettazione e gestione dei moderni sistemi viticoli e più in generale nella filiera viti-vinicola rappresentando in tal senso nella regione una innovazione assoluta.
L’obiettivo principale dell’idea progettuale del GO INVITENNET (capofila Cantina Bacco di Nettuno) è la valorizzazione del vitigno autoctono ‘Cacchione di Nettuno’, che sul territorio costiero tra Anzio e Nettuno ha trovato le condizioni pedoclimatiche favorevoli tanto da essere ancora coltivato su franco di piede cioè  le piante di vitis vinifera sativa sono dotate di un apparato radicale proprio e vengono quindi messe a dimora senza far ricorso ad innesto con specie americane e loro incroci. L’idea progettuale riguarderà il miglioramento della sostenibilità ambientale ed economica della produzione viticola; la salvaguardia della biodiversità e della valorizzazione del paesaggio; la diversificazione del prodotto enologico sul mercato mediante la messa a punto di metodologie per la produzione di:  passito di Cacchione in ambiente controllato;  vino secco di Cacchione con la pratica del governo;  spumanti partendo da mosti di uva passita; vino senza solfiti aggiunti con metodo Purovino per la varietà Cacchione che rientra nell’importanza e del sempre crescente interesse del mercato per i vini naturali.
Nei prossimi mesi saranno organizzati sul territorio eventi di carattere tecnico-scientifico al fine di sensibilizzare esperti e non del settore alle tematiche del progetto.
Al primo incontro in comune hanno preso parte Giuseppe Combi, della cantina Bacco, e i Sindaci di Nettuno e Anzio Alessandro Coppola e Candido De Angelis. Combi ha parlato dell’unicum territoriale che rappresentando Anzio e Nettuno e dell’importanza di valorizzare un prodotto d’eccellenza di cui si aveva notizia già nel 1600. “Sono un orgoglioso figlio di agricoltori – ha detto Coppola – mio nonno aveva la cantina e qualche goccia di cacchione scorre anche nel mio sangue, mi auguro che questa impresa rischia a trovare il modo di valorizzare un prodotto che ci identifica come territorio e come eccellenza”. “Ero qui quando il cacchione è diventato doc – ha detto De Angelis – ed è un prodotto a cui sono legatissimo, perché mio padre beveva solo quello – ha ricordato non senza commozione – apprezzo il discorso sull’unità di Combi come le dichiarazioni di Coppola che vuole la Bandiera Blu, dobbiamo fare il massimo per sostenere le Eccellenze locali. W il cacchione”. Quindi sono stati organizzati i tavoli di lavoro.