“Prendiamo spunto dal comunicato e dalla interrogazione dei Consiglieri Comunali di opposizione al Comune di Nettuno, sulla vicenda della biblioteca pubblica, per tornare a far sentire la nostra voce, dopo un lungo periodo di assenza dal dibattito pubblico cittadino, esercitato tramite diverse fonti di informazione, più o meno riconosciute come tali.
“Con Nettuno” è il Movimento Cittadino di professionisti, imprenditori, artigiani, commercianti e semplici residenti a Nettuno, che già in passato ha scelto di sostenere programmi, proposte e candidati al Consiglio Comunale, trasversalmente agli schieramenti partitici locali, prima, durante e dopo le scadenze amministrative naturali o forzate, degli ultimi anni.
Oggi, in assenza quasi totale di dibattito su cosa occorre alla nostra Città per tornare a vivere dai diversi punti di vista, sociale, sportivo, economico e culturale, sentiamo forte la necessità di “esserci” per contribuire al disegno di un progetto, alla strategia per realizzarlo ed alla scelta degli uomini in grado di farlo.
Partire dalla biblioteca pubblica non è un caso. E la soluzione che si sta intraprendendo per riaprirla è la dimostrazione pratica di come ci si pone oggi nei confronti della cultura, la storia e le risorse pubbliche del nostro bellissimo paese.
Due note di storia, che prima di ipotizzare soluzioni tutti dovrebbero conoscere: la biblioteca si apre in maniera compiuta negli anni ’80, nei locali che i Porfiri decisero di mettere a disposizione del Comune, insieme a una bella quantità di testi e ad altri costi di gestione.
Con alterne vicende e trasferimenti arriva, alla fine degli anni ’90, ampliata con una Emeroteca e con la raccolta testi di storia del territorio con il progetto “100 Libri per Nettuno”, nel seminterrato del Santuario di N.S. delle Grazie e S.M. Goretti, da dove per motivi vari, viene spostata provvisoriamente nei locali dell’Unicivica Sacchi, in attesa del trasferimento definitivo nella sua sede naturale, prevista negli anni 80 con deliberazione di Consiglio Comunale che approvava il progetto di utilizzo (MAI
CAMBIATO) dei locali del Forte Sangallo, progetto che ha consentito la pubblica utilità del Forte, sancita con decreto del Ministero dei Beni Culturali del 1988 (MAI CAMBIATO), che ha consentito altresì l’acquisizione definitiva dell’immobile con l’esproprio deliberato dalla Regione Lazio nel 1990 e trascritto nella Conservatoria dei Registri Immobiliari il 5 novembre del 1990, e quindi iscritto nell’inventario dei beni immobili Comunali subito dopo.
La nostra proposta all’Amministrazione Comunale è di dedicare, così come previsto dagli atti citati e mai revocati da alcuno, una parte dei locali denominati “Alloggiamenti della guarnigione” e “La casermetta”, al secondo piano del Forte Sangallo, alla ricollocazione e riapertura della Biblioteca Pubblica Comunale ed alla raccolta degli oltre 600 testi di storia del territorio, recuperati negli anni scorsi.
Volendo proprio “tornare utili” alla Università Agraria, magari andare a creare nei locali offerti al Comune, un Museo dei mestieri del territorio legati alla Agricoltura, ricordando che dai terreni di Uso Civico di Nettuno, un tempo, si traevano grano prima e vino dopo che nei secoli sono stati caratteristiche peculiari, apprezzate da molti ed utilissime al territorio”. Così in una nota stampa il Movimento Civico “Con Nettuno”.
Il Movimento “Con Nettuno”, la Biblioteca si faccia al Forte Sangallo
"Prendiamo spunto dal comunicato e dalla interrogazione dei Consiglieri Comunali di opposizione al Comune di Nettuno, sulla vicenda della biblioteca pubblica