“In qualità di presidente dell’associazione italiana persone Down AIPD – sede di Anzio e Nettuno onlus, e a nome di tutto il CDA, raccolgo e riporto la denuncia di una nostra socia che si è vista negare la possibilità di iscrivere il proprio figlio presso la palestra di Nettuno “Busen”. Il ragazzo, tredicenne, ha da sempre frequentato palestre e centri sportivi e dallo scorso anno si è trasferito da Roma nella città di Nettuno, presso la quale ad oggi a quanto pare non stiamo dando il giusto esempio di capacità di un buon inserimento sociale.
Secondo quanto riportato, a seguito di una prova presso la stessa, tra l’altro regolarmente frequentata lo scorso anno dal ragazzo, e dopo un buon parere da parte dell’istruttore, la direzione ha rifiutato l’iscrizione ai corsi, senza apporre valide motivazioni se non vaghi riferimenti alla normativa per il Covid-19. Anche se non ritenuto necessario, in quanto mai lo era stato nel passato, la madre del ragazzo si è offerta di far accompagnare il ragazzo da un assistente se questo avesse potuto migliorare la situazione, ma si è vista comunque negata la frequenza ai corsi, con grande dispiacere del ragazzo.
Ci rendiamo conto delle difficoltà a cui le attività vanno attualmente incontro per soddisfare le esigenze delle direttive per contrastare la diffusione del Covid-19, e che le stesse impongono restringimenti. D’altra parte riteniamo che sia possibile, se c’è buona volontà da parte delle strutture, trovare una soluzione a problemi di ordine pratico e che questi non possano giustificare eventi di discriminazione di questo tipo. Di fatto, altri ragazzi dell’associazione frequentano regolarmente centri sportivi di Anzio e Nettuno anche con le nuove normative. La nostra associazione che ha tra gli obiettivi quello di promuovere e far riconoscere il successo dell’inserimento sociale e lavorativo delle persone con sindrome di Down, cosi come già sta avvenendo in altri contesti, non può non denunciare episodi di discriminazione come questo. In quanto presidente, ma anche a nome del CDA e di tutte le famiglie dell’associazione, riteniamo quindi giusto che vegano trovate le opportune soluzioni e auspichiamo in un chiarimento da parte dei dirigenti della palestra e delle istituzioni preposte al controllo delle pari opportunità”. A scriverlo in una nota stampa il Presidente Aipd Fabrizio Sabellico.
Sulla vicenda ha detto la sua anche il consigliere comunale di maggioranza a Nettuno Luca Ranucci. “Sarò personalmente impegnato come consigliere comunale a verificare la convenzione della palestra con il Comune e a fare chiarezza sull’intera vicenda l’Amministrazione è sempre e comunque schierata a fianco dei diritti dei disabili”.