“A seguito di alcune polemiche social da parte di consiglieri dell’Ente l’Università Agraria di Nettuno in ordine a presunte, quanto imprecisate irregolarità commesse dalla corrente amministrazione, si precisa quanto segue:
L’Università Agraria di Nettuno gode di ottima salute e lungi dall’essere destinata alla chiusura, è un importante Ente gestore del patrimonio collettivo oggetto di importanti opere di rivalutazione e risistemazione ancora in itinere e comunque destinate a favorirne la fruibilità e il godimento da parte della collettività. E’ per volontà della L. 168/2017 che gli Enti gestori del patrimonio collettivo hanno ottenuto una più importante affermazione destinata ad aumentare in quanto garanzia di conservazione e valorizzazione dei patrimoni collettivi.
La tanto discussa e incompresa questione dell’adeguamento dei canoni imposti sui terreni gestiti dall’Ente, è frutto di una pretestuosa polemica assolutamente priva di fondamento. L’amministrazione di questo Ente, in ottemperanza a risalenti disposti normativi, avallati da autorevoli sentenze costituzionali (legge 1138/1970 e Legge 607/1966) – (Corte Cost. 143/1997 e Corte cost. n. 145/1973) da sempre ignorati, ha adeguato il rapporto tra i beni collettivi e il loro utilizzo applicando i sistemi di calcolo ivi previsti e uniformemente applicati, al fine di salvaguardare l’erario collettivo a differenza di quanto fatto dalle precedenti amministrazioni. E in particolare a rapportare il canone alla quindicesima parte dell’indennità di esproprio, con conseguente aggiornamento del capitale di affranco, pari, appunto, all’indennità di esproprio.
Tuttavia, per volontà di questa amministrazione e allo scopo di salvaguardare il valore delle singole migliorie apportate sui terreni dai diversi occupatori, quantificate negli atti ufficiali emessi dalle competenti autorità ministeriali e regionali, depositati in questa Università (Decreti di legittimazione e proposte di legittimazione), si è proceduto all’abbattimento degli importi nelle percentuali corrispondenti a ciascuna singola posizione. Il tutto esposto e motivato nelle deliberazioni dell’Ente pubblicate sul sito istituzionale e a disposizione dell’utenza tutta.
La delibera n. 3 del 22/02/2012, invece, diversamente da quanto falsamente riportato, attiene ad un adeguamento forfettario, illegittimo, di €15,00 assunto sine titolo dall’amministrazione di allora e volto a far fronte alla richiesta di aggio esattoriale e dell’IVA imposte dalla concessionaria dell’esattoria allora incaricata. Nessun riferimento è mai rintracciabile in ordine all’aggiornamento ISTAT, tanto sbandierato, la cui applicazione al caso di specie è semplicemente errata e dunque illegittima. Per questa ragione, ogni maldestro tentativo di riferire stellari aumenti di canone, è soltanto la conseguenza di un calcolo errato basato su presupposti altrettanto sbagliati, fuorvianti e per questo non meritevoli di considerazione.
In ordine alla futura, possibile, destinazione del cosiddetto “alloggio del guardiano”, disposto a prestarsi ad ospitare, con progetto di questa Università e con finanziamenti regionali mediante collaborazione del Comune, una bellissima biblioteca multimediale e annesso eco museo per promuovere e valorizzare il patrimonio e la cultura locali, tutt’altro che criticabile, dovrebbe, da ogni parte, essere accolto come un’importante traguardo culturale e di opportunità per tutta la cittadinanza.
Non in ultimo, perché di cose da dire ve ne sarebbero fin troppe e di tale entità da far tacere, per vergogna, chi ha solo provato a screditare, senza adeguati argomenti e solo a fini propagandistici, questa amministrazione, vi è il discorso relativo agli incarichi professionali. Solo chi non ha qualifiche professionali e non conosce l’entità delle modifiche che la legge impone, non comprende l’importanza della tecnica e della preparazione di indirizzo nell’eseguire incarichi di importanza epocale come l’adeguamento dei canoni e la riforma dello statuto. Dire che basta “COPIARLO” da altre realtà, o cercarne uno simile su internet, come confrontarsi con altri comuni o enti gestori per gli adeguamenti dei canoni, significa gettare la gestione del patrimonio tradizionale dei nettunesi nelle mani della maniera approssimativa e “carlona” di un tempo, priva di legittimità, aderenza alla legge e rispetto della cosa comune, la stessa che ha generato le conseguenze amministrative che oggi si stanno tentando di sistemare e che derivano dalla maniera “domestica” di fare amministrazione, oggi inaccettabile. Dunque gli incarichi a tasso fisso cui qualcuno si riferisce, altro non sono se non il giusto riconoscimento professionale di mesi di lavoro attento e specializzato volto a dare a questo Ente la dignità e il rispetto che merita.
L’amministrazione e gli uffici dell’Università Agraria di Nettuno sempre disponibili a qualunque confronto con gli utenti e a chiarire, alla intera cittadinanza, tutte le questioni di interesse di volta in volta emergenti nella gestione del patrimonio collettivo alla stessa riferito”.
Così in una nota stampa il Presidente dell’Agraria Giampiero Gabrieli.
L’Università Agraria replica alle polemiche: “Gestione ottimale e tanti progetti”
"A seguito di alcune polemiche social da parte di consiglieri dell'Ente l’Università Agraria di Nettuno in ordine a presunte, quanto imprecisate irregolarit