“Nessuna retorica politica sulla biogas, in quanto il nostro tutore è la legge.
Lo avevamo sollevato nella commissione speciale rifiuti e lo ribadiamo: Vi è la necessità di adottare tutte le misure affinché le attrezzature utilizzate per la ricezione, gli stoccaggi, i pre trattamenti e la movimentazione dei rifiuti, nonchè per la movimentazione e lo stoccaggio dei rifiuti prodotti, siano progettate e gestite in modo da ridurre le emissioni e gli odori, secondo i criteri della migliore tecnologia disponibile.
Abbiamo avuto un colloquio positivo con il responsabile di impianto il quale, pur escludendo che gli odori delle ultime settimane provengano dall’impianto, si è aperto alla strada della nebulizzazione e ai filtri antiodore per migliorare ancora più l’efficienza e la mitigazione ambientale. In effetti se si passa in Via Spadellata davanti all’impianto, o dentro l’Impianto come di recente testimoniato dal sopralluogo della polizia locale, si nota come dall’impianto provengano ben pochi odori.
Il responsabile di impianto ci ha confermato che loro stanno analizzando la situazione emersa nelle ultime settimane, ma la concomitanza degli odori molesti in zona (mai avvertiti prima di metà agosto) con le importanti campagne di concimazione agricole con letame e digestato dai biogas agricoli, fa ritenere loro che gli odori avvertiti derivino proprio da queste concimazioni nel raggio di qualche chilometro.
In ogni caso noi di Fare Verde abbiamo richiesto di implementare l’impiantistica anche nel caso in cui vi sia inesistenza di prescrizioni riguardanti le emissioni di odori nella AIA.
la disposizione normativa prende in considerazione l’attività svolta in concreto dagli impianti nella fase post realizzazione e autorizzazione, esaminando le modalità di gestione delle apparecchiature utilizzate per abbattere i cattivi odori in tutte le fasi di gestione dei rifiuti.
si tratta, quindi, di una disciplina normativa generale che indica le conseguenze da evitare e che riguardano l’impianto nel suo complesso, per il quale si è ottenuto il via libera dalla stessa regione.
Il richiamo al criterio della migliore tecnologia disponibile è spesso utilizzato dal legislatore per bilanciare l’interesse alla tutela ambientale con lo sviluppo economico: apertura, questa, manifestata da Asja, che potrebbe porta ad Una quadratura del cerchio che si raggiunge, infatti, solo con il buon senso degli interlocutori.
In conclusione, anche in assenza di una espressa previsione nel titolo abilitativo, la contestazione potrebbe partire quando gli impianti non utilizzano i moderni sistemi per ridurre le emissioni e gli odori che Asja, in ogni caso, sembrerebbe disposta a predisporre in via precauzionale- preventiva e volontaria.
Facciamo vincere il buon senso, facciamo vincere la collaborazione tra pubblico privato e cittadini, perché Per noi sostenibilità significa essere responsabilmente presenti e vicini.
Per questo, Insieme, si può e si deve costruire un futuro migliore senza la necessaria presenza e strumentalizzazione politica: non siamo preda di un cacciatore qualunque”. Così in una nota stampa i delegati di Fare Verde Anzio e Nettuno.