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La Croce rossa replica alle critiche dei cittadini: Da noi massimo impegno

Gentile Direttore,
dire che la Croce Rossa nel nostro territorio non si prodighi per il bene delle persone o lasciarlo intendere fa male. Per questo, almeno, visto che riteniamo che la nostra Associazione sia un patrimonio condiviso anche ad Anzio e Nettuno ci saremmo aspettati di essere interpellati prima di pubblicare notizia di una lettera che non ha ragion d’essere. Sono 20 anni che svolgiamo un’attività di sostegno per le persone fragili attraverso la distribuzione di pacchi alimentari. Da neo Presidente ho deciso di non interrompere e anzi ho voluto anche potenziare un servizio che non abbiamo interrotto del tutto neanche durante l’emergenza sanitaria. Per questo sono dispiaciuta, perché screditare l’attività dei volontari è ancor più grave che prendersela con un’istituzione di grande valore e tradizione della quale facciamo parte. Il volontariato è spesso, a volte troppo spesso, l’unica forma di sostegno per molti, che colma vuoti e molte volte riesce lì dove altrimenti ci sarebbe solo la solitudine delle persone. Questo è uno dei valori della Croce Rossa, questo è quello che silenziosamente facciamo. Non abbiamo nulla da rimproverarci nel comportamento tenuto, se occorre posso precisare che nel caso specifico le persone sono state fatte alzare dalla panchina per rispettare le regole del distanziamento dell’emergenza che viviamo, che nessuno ci ha avvisato di persone che si sarebbero sentite poco bene, in caso saremmo intervenuti o avremmo chiamato il 118, che nel caso della persona non vedente il documento che ci è stato presentato è stato una patente di guida, cosa che ci ha indotti a fare delle verifiche perché difficilmente una persona non vedente può essere abilitata alla guida di un veicolo. Ecco, queste poche e semplici risposte nel merito non esauriscono la questione ma ne danno una lettura che non è sicuramente quella che si è voluta forzatamente dare. Mi auguro che i volontari e tutte le persone per bene che si adoperano per gli altri possano trovare un sostegno sempre e non chi, non si sa bene per quali motivi o con quali fini, vuole screditarle.
Anna Maria Di Gregorio
Presidente Comitato Anzio Nettuno Croce Rossa Italiana

Il giornale si è limitato a pubblicare una lettera, tra l’altro in una versione decisamente più accomodante dell’originale, sottoscritta da 31 cittadini che hanno diritto di esprimere la propria opinione su fatti accaduti che hanno vissuto in maniera evidentemente non positiva. La stessa è stata inviata anche ai Sindaci di Anzio e Nettuno e ai vertici nazionali della Cri. La speranza è che fraintendimenti simili non accadano più perché anche a fronte all’indubbio valore del volontariato e della missione della Cri molto spesso apprezzata per il compito che svolge resta il fatto che 31 persone si siano sentite di mettere nero su bianco un’esperienza non positiva.