E’ un amico che non smette di piangere a voler tenere viva la memoria di Massimo Gori, l’uomo che lo scorso primo agosto è stato investito in mare a Lido dei Pini ad Anzio da un gommone guidato da un 17enne di Aprilia che era a bordo con altri minori.
Amico che non ci stanno a far si che si spenga la memoria di una persona che il mare lo amava è che è stato vittima di un evento assurdo.
“Voglio ribadire che Massimo è scomparso perché un gruppo di 17enni con un gommone modificato è andato ad infastidire dei bambini su una barchetta a Vella che si trovava a meno di 200 metri dalla riva. Questi ragazzini si sono accorti di averlo colpito mentre si immergeva, lo hanno visto di spalle, risalire a galla ma non lo hanno soccorso e sono andati via. Massimo è sparito acqua per due giorni perché questi ragazzi non hanno dato l’allarme e abbiamo dovuto aspettare di recuperare i ragazzini per capire cosa era accaduto e chiedere i soccorsi. Mentre i ragazzini impauriti e sotto choc, tra cui la figlia di Massimo, raccontavano cosa era accaduto ci siamo tutti messi in moto per salvarlo ma non è bastato. Adesso ditemi voi se un evento del genere non merita un seguito sia sulle indagini sia sul tener vivo il ricordo di una persona speciale che manca e mancherà ad un intera collettività per il suo modo di essere e di comportarsi gentile con le persone anziane sempre pronto ad aiutare sempre con progetti per migliorare il suo quartiere diviso purtroppo in due comuni sordi e ciechi. Noi cercheremo di lottare e continuare a portare avanti tutto questo in suo ricordo. Oggi dico povera la moglie e la figlia che dovranno andare avanti senza di lui, ma anche poveri noi che non potremo più la mattina incontrarlo per un caffè stare a discutere e litigare anche ma dopo due ore rivedersi al bar per un aperitivo e rimettersi a parlare di tutto. Tutto questo mi manca e mi mancherà, perché lui era in grado di riunire persone molto diverse tra loro con progetti impossibili da realizzare… Ma lui ci credeva e spesso le nostre discussioni nascevano per questo… La verità è questa Massimo era un amico sincero che mi faceva ridere. Scrivendovi queste righe ho le lacrime agli occhi cosa che non succedeva da circa 40 anni. La cosa non deve finire cosi e non finirà adesso cercherò di coinvolgere i due comuni che si costituiscano parte civile nel processo, qualcuno ha sbagliato e non può restare impunito”.
La dinamica del drammatico episodio che ha portato alla morte di Massimo Gori è in fase di accertamento da parte dei tecnici della Capitaneria di Porto di Anzio e da parte del Tribunale dei minori. Sono ancora in corso anche gli esami medici necessari per appurare le effettive cause del decesso.