Questa mattina ho ricevuto risposta dall’ARPA Lazio in merito alla richiesta fatta il 12 agosto scorso. Pubblico per trasparenza la richiesta e la relativa risposta. Come è possibile leggere, purtroppo, l’ARPA non ha effettuato e non effettuerà probabilmente i campionamenti e il monitoraggio al di fuori del comune di Aprilia. Gli unici dati a disposizione sono quelli relativi ai modelli di dispersione degli inquinanti, i quali, come riportato dall’autorità stessa, presentano in questo caso dei “limiti di significatività”. La mappa, sempre secondo l’ARPA, è stata realizzata al fine di “fornire elementi a supporto delle attività di approfondimento degli effetti dell’incendio da parte dei vari enti”.
Sono state effettuate queste attività di approfondimento? Hanno provato i sindaci di Anzio e Nettuno a richiedere un ulteriore monitoraggio alla stessa ARPA o alla ASL? Le operazioni di campionamento ed elaborazione dei dati purtroppo richiedono tempo e ad oggi è impossibile conoscere i precisi impatti di questo disastro ambientale. Bisogna aspettare certamente, ma nel frattempo, bisogna adottare tutte le misure precauzionali possibili. Come si stanno muovendo i sindaci in questo senso?
Dispiace constatare che in questo drammatico episodio sono emersi diversi limiti e criticità nella gestione dell’emergenza e soprattutto nella prevenzione. La probabile natura dolosa dell’incendio conferma la pervasività delle infiltrazioni del sistema criminale all’interno del ciclo dei rifiuti, rispetto al quale occorre aumentare radicalmente gli impegni e gli investimenti pubblici per le attività di controllo, prevenzione e gestione delle emergenze.
Luca Brignone, Alternativa per Anzio
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