“Come sempre il Comune di Anzio parte in ritardo. Sono tre giorni che l’aria di Anzio risulta irrespirabile in conseguenza all’incendio del deposito di rifiuti di Aprilia, ma nonostante i cittadini chiedano lumi, e nonostante ‘opposizione chieda al sindaco di intervenire, l’unica cosa che siamo riusciti ad ottenere e stato: “chiudete le finestre e lavate frutta e verdure”. Tutto ciò dopo una intensa collaborazione fra la ASL e il Comandante della Polizia Urbana. Bene. Intanto il Sindaco, finalmente tornato sensibile al disagio dei cittadini dichiara di volersi costituire Parte Civile in un probabile processo penale che si terra’ verso i responsabili di tale disastro ambientale. Finalmente reagisce. Ma ci chiediamo noi: “per costituirsi parte civile, e richiedere il risarcimento di eventuali danni, bisogna dimostrare di aver subito un danno e poterlo provare e monetizzare. Ecco. Come farà il nostro primo cittadino? Quali accorgimenti ha messo in atto per provare il danno sofferto? Ha richiesto all’Arpa Lazio l’installazione di una o piu colonnine mobili per rilevare la quantità di polveri sottili, di diossina che stiamo respirando? Chi potrà sapere se i nostri bimbi avranno problemi in futuro per tali incinvenienti? Come potremo provarlo? Vogliamo campioni sulle verdure e sui prodotti destinati alla zootecnia. Basta con gli annunci in attesa che cambi il vento”. Così in una nota stampa il consigliere comunale del Pd di Anzio Lina Giannino.