“Con profondo rammarico e dopo lungo travaglio ho deciso di non partecipare al prossimo consiglio comunale di Nettuno. Con la mia presenza infatti non voglio legittimare la certificazione di quella che altro non è stata che una guerra di potere all’interno della maggioranza e che ha visto protagonisti la quasi totalità dei consiglieri e degli assessori. Dico quasi perché fortunatamente si vede qualche piccolissimo spiraglio di luce ma purtroppo non è assolutamente abbastanza per avere fiducia nel futuro. Le scelte del sindaco riguardo le deleghe assessorili fanno ben capire chi ha vinto il braccio di ferro sulla giunta (Dell’Uomo, Mauro ed Armocida) e chi invece lo ha miseramente perso (Forza Italia, D’Angeli, Ranucci, la Lega e Ludovisi) ma molto si capisce anche dalle deleghe che il sindaco ha tolto agli sconfitti (alleggerendoli pesantemente) tenendole per se pensando di assegnarle (in modo discutibile secondo i regolamenti del comune) ai soliti poteri forti che mai hanno dato qualcosa alla città ma che piuttosto pensano solo a tutelare il proprio status quo fino al prossimo secolo. Ma non finisce qui… in questi giorni nei quali ogni consigliere voleva far pesare la sua presenza o la sua assenza in commissione infischiandosene persino dei richiami del prefetto, gli animi si sono spesso esacerbati e più di una volta mi sono trovato mio malgrado a dover subire violenti attacchi verbali (offese che nulla hanno a che fare con il confronto democratico). Ma non finisce qui, per le scale del comune si sono persino visti personaggi discutibili che probabilmente volevano discutere di ruoli “politici” (in minuscolo e tra virgolette) e delle famose deleghe rimaste nelle disponibilità del sindaco e che al più presto verranno elargite a pioggia ad alcuni consiglieri comunali per ottenere l’effetto “jukebox”. Proprio per tutte queste cose e purtroppo per una miriade di altre non devo, non posso e non voglio (non debemus, non possumus, non volumus cit.) con la mia presenza in questo consiglio sul bilancio legittimare quanto sopra esposto e partecipare in queste condizioni a questa assise che prolungando la sua presenza in carica non fa altro che martoriare la città e rischiare di creare problemi giudiziari ed ai patrimoni personali di chi ne fa parte”.
Lo scrive in una durissima nota stampa il consigliere comunale del Pd di Nettuno Roberto Alicandri che si definisce “Consigliere comunale innamorato della propria CITTÀ e della POLITICA (scritta rigorosamente in maiuscolo)”. Poi un post scriptum.
“Vista l’aria pesante che tira, mi pare necessario fare un’ultima puntualizzazione. Com’è noto non sono un ‘tifoso’ del mezzo della denuncia perché credo nel confronto politico ma se d’ora in poi (a partire da questo comunicato) seguiterò a ricevere attacchi violenti, offensivi e sostanzialmente illegali e quindi passibili di denuncia (tramite stampa, social network o di persona) non esiterò a querelare chi se ne renderà colpevole perché non si può consentire oltre che le proprie legittime opinioni politiche portino un coinvolgimento “malato” della sfera personale dei consiglieri comunali che stanno semplicemente adempiendo al proprio ruolo così come previsto dalla Carta Costituzionale”.