“Scrivo da cittadina e amministratore di questa Anzio ultimamente martoriata da episodi di ogni genere che ci vede protagonisti in negativo dei nostri giornali locali e anche su testate nazionali. È da giugno che mi batto in consiglio comunale affinché venisse presa in seria considerazione questa emergenza. Ma non è per questo che oggi sono indignata. Non è per il degrado del territorio, bensi per il degrado culturale. È questo il piu pericoloso. È questo il terreno fertile per la ramificazione dell erba cattiva. Quando sento dire che Anzio è famosa per un negozio di parrucchiere e non per la sua storia, allora veramente penso che abbiamo fallito. Penso ad Anzio passata alla futura memoria per i morti che gli alleati lasciarono sulle sue spiagge. Penso ad Anzio per i suoi resti di un impero che resiste ancora dopo 2000 anni, penso ad Anzio e alla sua ricostruzione, penso ad Anzio e alla sua bellezza naturale, penso ad Anzio e alla sua cultura marinara, penso ad Anzio e alle sue famiglie laboriose, e, leggere da un “personaggio dorato” che le persone vengono qui solo per il suo Salone stile Casamonica allora veramente dovremo domandarci cosa e andato storto. Abbiamo perso la dignità del linguaggio, il gusto del bello, l’amore per l’eleganza, l’attrazione per l’arte, la curiosità per la storia. Tutto è apparire. Allora mi rivolgo ai miei concittadini. Ignorate l’ignoranza. Rifugite il pacchiano, l’ostentazione, il brutto. Ritornate ad appropriarvi delle vostre origini. Anzio è famosa in tutto il mindo per i suoi cittadini che l’hanno portata nel cuore andando a lavorare all estero, e non per una ripresa di un negozio di discutibile gusto”.
Così in una nota stampa Lina Giannino che replica alle affermazioni di Federico Fashion Style sul turismo ad Anzio legato alla sua attività.