Nella serata di ieri durante un incontro con la stampa, alcuni esponenti del Pd di Anzio, attualmente commissariato, ed in particolare Massimo Creo, Maria Cupelli e Raffaele Palomba hanno voluto dire la loro sul futuro del partito in vista del rinnovo delle cariche sociali previsto per il mese di settembre.
“Quello che vorremmo – ha esordito Massimo Creo – è evitare che il congresso del Pd resti un momento di mera conta delle tessera. Ci piacerebbe invece che non restasse una situazione da addetti ai lavori ma, anche visto il contesto difficile in Comune oggi, si trasformasse in un momento di confronto centrale su temi e questioni importanti per la città e centrali per il centrosinistra, per rappresentare una valida alternativa alle prossime elezioni. Penso a temi come il quadro delle alleanze ma anche ad una chiara presa di posizione su tematiche di grande interesse per Anzio, a cui dare risposte”.
“Quello che vorremmo – ha poi aggiunto Creo in rappresentanza di una parte del partito che esce dalla spaccatura con l’ex Segretario Federici e il consigliere Marracino, passati a Italia Viva – è portare al congresso che eleggerà il Segretario cittadino, un’idea di città e avviare una seria discussione politica. Non solo una conta di tessere ma un progetto, una visione. Il Pd – spiega Creo – dovrà essere al centro della proposta politica alternativa al centrodestra, a livello nazionale siamo un partito che ha ampi consensi e aspiriamo a recuperare questo gap. A nostro avviso non c’è chance di portare a casa un buon risultato se non ci si allea con chi sul territorio rappresenta i valori della sinistra. penso ad associazioni ma anche alle altre forze democratiche. Serve una candidatura comune e si spera con il congresso di avviare un percorso virtuoso e aggregativo. In passato non è mai successo. Non è vero che il centrodestra è egemone ad Anzio è vero invece che siamo stati noi incapaci di creare una proposta valida e oggi vogliamo svolgere questo ruolo in modo serio. Non faccio neanche riferimento alle ultime elezioni – conclude – ma guardando alle precedenti se guardo ai consensi ottenuti da Bernardone e Pollastrini penso che potevamo andare al ballottaggio e anche oggi, con il giusto progetto e alleanze possiamo giocarci il ballottaggio. Vogliamo presentare alla città delle idee e delle soluzioni sulla raccolta rifiuti, vogliamo tornare a discutere di acqua pubblica, della riqualificazione delle periferie, dei temi tipici della sinistra con persone che siano credibili. Non possiamo permetterci un congresso che non sia unitario. Quello che auspichiamo è che ci sia una piccola rivoluzione con la creazione di un quadro dirigente valido, libero e virtuoso”.
A ribadire il concetto Maria Cupelli. “L’obiettivo è quello di darci una mossa – spiega – in un momento in cui a livello nazionale siamo forti, credibili e professionali. Abbiamo dato una svolta al Governo e dobbiamo fare altrettanto a livello locale. Qui bisogna ricostruire un rapporto di fiducia con i cittadini, avviare un dialogo con la città. La gente chiede di noi non possiamo più essere latitanti. Il ritardo – sottolinea – lo pagheremo caro. L’alternativa a questa maggioranza, qualunque sia, non può prescindere da un confronto serio con il Pd, ora bisogna dimostrare a tutti gli eventuali interlocutori che idee abbiamo. Vogliamo sul tavolo temi politici e recuperare il tempo perduto”. In conferenza assente l’altra parte del partito, a testimonianza che ci sono ancora fratture da ricucire. La speranza è che sia proprio il congresso il momento per tornare ad un Pd unito, credibile, forte. Al momento nessun nome sul tavolo per la guida del partito, si deve ripartire dagli argomenti, poi una scelta che si spera condivisa.