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Mancini attacca il Clandestino, finisce l’idillio nato con la caduta di Casto

Mancini ospite di Yountv al tempo dell'idillio con le nostre testate

Il consigliere comunale di opposizione Daniele Mancini, per l’ennesima volta, coglie l’occasione di un attacco politico all’attuale maggioranza a Nettuno per attaccare anche la stampa e in particolare il nostro giornale. A più riprese Mancini, che evidentemente non si sente oggi sufficientemente apprezzato e seguito dalla nostra testata, ha parlato di stampa ‘prezzolata’ di ‘organo di stampa ufficiale’ del centrodestra facendo riferimento alla nostra Redazione. Affermazioni per cui sarà chiamato a rispondere.
Una campagna di attacchi e basse insinuazioni, quella del consigliere Mancini, avviata contro il nostro giornale che fa il suo lavoro, con cui invece, per un lungo periodo, ha condiviso la stessa ‘visione’.
Mancini si è sentito vicino al Clandestino giornale quando si è rotto il suo rapporto con l’ex Sindaco Casto, ha cercato visibilità sul Clandestino quando la giunta di cui faceva parte è stata ‘dimissionata’, ha scelto il nostro giornale per la sua campagna elettorale. Poi l’idillio si è rotto. Il consigliere Mancini (che a questo giornale e al personale che ci lavora ha fatto anche proposte di collaborazione e di lavoro in caso di vittoria alle elezioni) ha scelto la via dell’opposizione dura durante l’emergenza coronavirus e si è sentito criticato per le sue scelte. Critica che confermiamo.
Quindi la scelta di ‘demonizzare’ chi non la pensa come lui. Non è il primo politico e non sarà purtroppo l’ultimo a valer tirare la stampa per la giacchetta e a giudicare a seconda di quella che si ritiene una ‘vicinanza’ o ‘lontananza’ politica. Ricordiamo al consigliere Mancini che i giornali oltre al diritto dovere di cronaca hanno anche il diritto di criticare. Se invece siamo ‘organo di stampa’ perché prima di lui abbiamo saputo che la possibile data del consiglio comunale è il prossimo 11 agosto alziamo le mani. Ben poco c’è da replicare. Ma ci fa specie il fatto che non lo eravamo ‘organo di stampa ufficiale’ e tali non ci ha definito, quando invece abbiamo condiviso con lui le critiche all’evoluzione della giunta 5 stelle che poi è caduta. Pensandola come lui non eravamo ‘di parte’, eravamo evidentemente ‘giusti’. Come sempre abbiamo fatto daremo voce alle comunicazioni di chi è stato eletto dai cittadini, e come sempre ci riserviamo il diritto di dire la nostra e di criticare quello che non ci sembra giusto, che sia opera della maggioranza o dell’opposizione.
La Redazione