“Il clima da far west che si respira ad Anzio è ormai degenerato e la situazione è letteralmente esplosiva. Bene l’arrivo dei rinforzi al commissariato di Polizia annunciati dal Questore, ma anche la politica deve fare la sua parte”. Lo scrive in una nota stampa il consigliere comunale di Alternativa per Anzio Luca Brignone.
“Di fronte all’arresto di ieri di una donna (per il possesso di armi, droga e documenti falsi) già coinvolta nell’inchiesta “Mala Suerte” che vedeva in qualche modo coinvolti anche alcuni esponenti della politica locale, non possiamo far finta di niente. Nella lente di quell’inchiesta c’erano, lo ricordiamo, delle cooperative che gestivano i parcheggi per Ponza all’interno dell’area portuale gestita dalla società controllata dal Comune “Capo d’Anzio spa”, con dei probabili legami con la Camorra evidenziati dalle carte dell’inchiesta. Quelle vicende, insieme ad altre, furono oggetto di convegni e interrogazioni parlamentari che portarono l’ex commissione parlamentare antimafia, nella sua relazione conclusiva, ad auspicare l’invio di una commissione d’accesso che valutasse il rischio di infiltrazione mafiose all’interno dell’amministrazione. Commissione che purtroppo non è mai arrivata.
Lo scorso anno, la società Capo d’Anzio aveva “regolamentato” l’attività delle due cooperative in questione, concedendo gli spazi per la gestione dei parcheggi. Già questo sollevava forti dubbi, tanto da diventare oggetto di accessi agli atti e verifiche da parte del sottoscritto. Quest’anno le concessioni non sono state ridate, con l’obiettivo di mettere a bando quelle aree. Sempre dalla stampa, tuttavia, apprendiamo che quelle cooperative lavorano ancora al Porto, in maniera, quindi, totalmente abusiva. Com’è possibile che questo accada? Come è possibile che nessuno si sia accorto di niente quando la situazione è così grave? La società Capo d’Anzio è sull’orlo del baratro tanto da non riuscire ad approvare il bilancio del 2018, ma lasciamo che degli abusivi, dal profilo criminale, come evidenziato all’epoca dall’inchiesta e come confermato dall’arresto di ieri, gestiscano le aree del Porto estraendo rendite alle spalle della società. Continuo a pensare che la commissione d’accesso avrebbe fatto chiarezza su questa e su altre vicende. Sarebbe stata una vera boccata d’ossigeno per questa città”.