E’ stato il gip Valerio Savio a ricostruire le mosse dell’associazione corruttiva che, secondo la procura di Roma, vedeva al suo vertice Alessandro Caroselli, alto dirigente del ministero Sviluppo Economico, una delle due persone arrestate nel corso di un’operazione seguita nella Capitale dai carabinieri del nucleo investigativo di via In Selci per aver inviato soldi ad Imprenditori compiacenti. Coinvolto nelle indagini anche un imprenditore con una televisione locale a Nettuno.
Sono 28 gli arresti a vario titolo – in due distinte ordinanze di custodia cautelare – per reati fra cui associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio, traffico d’influenze in concorso con l’aggravante della qualifica di pubblico ufficiale e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche in concorso. L’organizzazione puntava a prendere delle percentuali come “compenso” per far vincere bandi del Mise o della Simest Spa – che fa capo a Cassa Depositi e Prestiti – a società appositamente individuate o che si rivolgevano a loro attraverso conoscenze.
Caroselli, definito dai suoi complici “capo” o “principale”, avrebbe avuto un ruolo fondamentale nell’erogazione di un finanziamento da 832.000 euro alla società di servizi K&K Spa, che ha affari in Svizzera e in Albania. Fondi di cui circa la metà “non sono stati utilizzati allo scopo per il quale erano stati richiesti”. Una percentuale, infatti, è finita nelle tasche di Caroselli e di Carmelo Bianco, detto “Don Carmelo”. Un altra pratica seguita dal duo Caroselli-Bianchi riguarda una televisione locale di Nettuno. A gestire la pratica per conto dell’imprenditore, l’avvocato Piero Marigliani Anzio. Anche in questo caso, come nel primo, Caroselli deve sollecitare il versamento ‘della sua parte’. Un terzo filone riguarda la “truffa” del generale con soldi versati ad un uomo per far assumere persone che poi non venivano assunte.