Dal grano al pane. Il progetto “Via dei sapori” che coinvolge i 13 comuni del percorso dei transumanti da Anzio a Jenne è iniziato sabato 27 giugno nelle campagne di Nettuno con la mietitura del grano di una varietà antica senza glutine coltivata in questo territorio in epoche remote. La mietitura a mano è iniziata di buon mattino con un gruppo di “mietitori” arrivati da Jenne per l’occasione. In epoca remota ci racconta Antonio Volpi Presidente dell’Associazione L.U.P.A. e cultore della storia della transumanza del centro Italia, i pastori di Jenne scendevano nel periodo invernale nelle campagne di Anzio e Nettuno dove precedentemente avevano preso in affitto per i pascoli delle loro greggi vasti appezzamenti di terreno e piantano anche del grano per il sostentamento della loro famiglia. Quando arrivava il periodo della mietitura scendevano dal loro paese di origine i mietitori per raccogliere questo bene essenziale per la sopravvivenza, lavorando con il sistema della mezzadria e cioè dividendo il raccolto in parti uguali. La mietitura era un incrocio di cultura enogastronomica di tutti i paesi che il tratturo della transumanza attraversa in quanto i pastori nel loro cammino barattavano i loro formaggi con altri prodotti tipici riservati per questa occasione, durante la pausa per la colazione portata da una donna con la cesta poggiata sulla testa, tra i vari generi alimentari non poteva mancare il cacchione di Nettuno, tutto questo era un rito di gratitudine verso madre terra per il raccolto che gli stava donando. Il progetto proseguirà con la trebbiatura fatta dalla famiglia Spaliviero, pionieri veneti, con la trebbiatura cosiddetta a fermo, il grano prodotto verrà in seguito molito a Jenne in un molino a pietra e poi la farina trasformata nella famosa pasta tipica Jennese “ndremmappi” che nel condimento unisce il mare con la montagna con le alici sotto sale che da tradizione i transumanti portavano con sé dal mare quando tornavano in alpeggio nel loro paese.
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