Le evoluzioni di questi giorni e le novità di queste ultime ore meritano alcune riflessioni pubbliche. Apprendiamo dal comunicato del sindaco in risposta all’interrogazione parlamentare, che esisterebbe un indagine in corso a proposito dei lavori sulla chiesetta. Un fatto che, se confermato, rafforzerebbe i nostri timori e metterebbe di fatto una pietra tombale sulla possibilità di confermare in blocco questa giunta. Tale possibilità infatti non sarebbe così peregrina, visto che il Sindaco, nell’incontro ufficiale di venerdì, ci ha comunicato l’intendimento di non cambiare gli assessori ma semplicemente di alleggerirli di parecchie deleghe ovvero depotenziandoli ed implicitamente ammettendone l’inadeguatezza. In pratica sarebbe andato tutto come avevamo previsto: una presa in giro, una semplice sospensione dei lavori per dare l’impressione che il sindaco sa imporsi e che è lui a dettare la linea; cosa che evidentemente è ben lontano dalla realtà dei fatti. Ci teniamo inoltre a precisare, viste le chiacchiere che sono girate, che l’incontro di venerdì in Comune è stato accettato per rispetto istituzionale e per addivenire ad un confronto franco con il sindaco che riteniamo sano in ogni circostanza politica. In quella occasione il Sindaco ci ha comunicato che avrebbe distribuito delle deleghe a progetto (anche alla minoranza) per incrementare il lavoro incerto e la programmazione assente dell’Amministrazione. La proposta, da parte nostra, è stata cordialmente rinviata al mittente. Crediamo infatti che l’opposizione debba mandare avanti l’attività di controllo che, visti anche gli ultimi fatti, è di cruciale importanza per il bene della città ed inoltre crediamo che il ruolo di iniziativa e proposta sia già insito in quello di consigliere e quindi non è mettendosi una medaglietta sulla giacca che si acquisiscono più idee da mettere sul tavolo. Ma analizziamo per un attimo questo ruolo del consigliere delegato, strumento inedito per la politica nettunese, che potrebbe rivelarsi tanto inutile quanto pericoloso. Inutile perché se, come detto, c’è penuria di idee non è con l’acquisizione di un ruolo che esse verrebbero magicamente a comparire; pericoloso invece se questo ruolo venisse visto come una distribuzione a pioggia di piccole fette di potere sui singoli consiglieri comunali. Sarebbe ancora più rischioso e detestabile se queste deleghe coinvolgessero settori ove i consiglieri comunali hanno evidenti conflitti di interesse. In questa ottica abbiamo infatti ribadito al sindaco a chiare lettere e senza giri di parole che la città è stanca delle rendite di posizione dei soliti noti e che noi faremo di tutto perché queste non vengano ulteriormente rafforzate a scapito della collettività. Un’ultima chiosa poi la vogliamo dedicare alla Poseidon, dove a giorni alterni viene evocato un nome che la politica vorrebbe mettervi alla guida. Bene, rammentiamo che certo il ruolo di scelta dei vertici spetta fiduciariamente al sindaco, ma non dimentichiamo che è stata fatta una delibera di consiglio per fare un bando pubblico per questo ruolo e quindi non si potranno certo fare pesare di più, sul piatto della bilancia, le appartenenze politiche e le amicizie personali rispetto alla valutazione dei titoli e delle esperienze curriculari perché anche questa sarebbe una ulteriore presa in giro per la città. In ultima analisi spiace dover registrare la risposta scomposta del sindaco che minaccia azioni legali finanche contro membri del parlamento, dando prova di non conoscere la Costituzione, che all’art. 68 prevede l’insindacabilità delle opinioni espresse nell’esercizio della funzione parlamentare.
Marco Federici
Waldemaro Marchiafava
Roberto Alicandri
Antonio Taurelli