Saranno due inchieste a dover ricostruire nel dettaglio i pochi istanti trascorsi tra il decollo e il tragico schianto del velivolo a bordo del quale la scorsa sono domenica sono deceduti due ventenni al confine tra Nettuno e Latina. Le inchieste si sono rese necessarie per analizzare quel che resta dell’aereo per provare a capire cosa sia andato storto.
Questo l’obiettivo dei carabinieri della Compagnia di Anzio, coordinati dal capitano Giulio Pisani chiamati ad indagare sulla tragedia. Le due inchieste fanno riferimento alla Procura della Repubblica di Velletri e all’Agenzia nazionale per la Sicurezza del volo. L’obiettivo è capire se sia stato un guasto o chissà cos’altro a causare la vita ai due giovani nuotatori Gioele Rossetti e Fabio Lombini, rimasti carbonizzati all’interno dell’ultraleggero Tecman P92S pilotato da Gioele. Intanto si sta cercando il radar gps del velivolo e che potrebbe rivelare dettagli importanti. In aggiunta ai rilievi tecnici, sono fondamentali le testimonianze di chi ha assistito al tragico volo: ci sono le parole dell’uomo che ha chiamato i soccorsi, il quale ha avvertito dei piccoli scoppiettii del motore dell’ultraleggero prima del suo spegnimento, e quelle di un altro testimone oculare, che ha visto il Tecman impattare al suolo per poi incendiarsi.