“Oggi si è scritta l’ennesima pagina vergognosa per l’amministrazione della nostra città. Dopo l’incontro ‘pugilistico’ dei rappresentanti della maggioranza in Comune a Nettuno, che ha richiesto l’intervento di ben tre volanti della polizia, non crediamo che si possa proseguire. I fatti politico-amministrativi che denunciamo da mesi trovano riscontro nella resa dei conti di questa mattina. I comportamenti aggressivi emersi durante la riunione di maggioranza, tenutasi nel Palazzo Comunale, sono indegni e inaccettabili. Dopo soli undici mesi dalle elezioni la città è senza un Governo, mentre il Sindaco Coppola resta incollato alla poltrona pensando di cavarsela con il terzo ultimatum ed un rimpasto. Sono stati undici mesi di lotte interne per poltrone e potere, in cui abbiamo visto partiti svuotarsi e gruppi consiliari di maggioranza moltiplicarsi in nome di interessi particolari e senza portare alcun risultato positivo per la città. Oggi non accettiamo più la finta reprimenda del Sindaco, responsabile di aver portato gruppi aggressivi e personaggi maneschi al governo della città. È stata violentata ancora una volta l’immagine di Nettuno e noi questo non lo possiamo consentire. Tali fatti sono il sintomo di un sistema di potere fatto di forza fisica e prevaricazione che ha generato un clima di tensione insopportabile nel quale è difficile svolgere un’attività politica serena.
Sindaco Coppola, purtroppo ci aspettiamo che quello di oggi sia solo un giochino da prestigiatore: tra pochi giorni gli assessori saranno tutti di nuovo ai loro posti. Noi con questo comunicato le chiediamo di compiere un atto di dignità personale prima che altri pongano fine alla sua infelice esperienza politica”. Così in una nota stampa i consiglieri Antonio Taurelli, Daniele Mancini, Waldemaro Marchiafava, Marco Federici, Simona Sanetti e Roberto Alicandri. Anche l’opposizione, quindi, al termine del periodo di Pandemia e dopo gli screzi degli ultimi due mesi torna ad unirsi per sottolineare la frattura nella maggioranza di centrodestra finita nella bufera per una lite interna seguita all’apertura della crisi da parte di Forza Italia.