I carabinieri di Soverato in Calabria, in Provincia di Catanzaro, nell’ambito di un’operazione in cui è finita in carcere una coppia di coniugi di Guardavalle, accusata di usura ed estorsione nei confronti di due commercianti dello stesso centro del catanzarese, hanno sequestro beni immobili per 100mila euro, di cui uno anche a Nettuno. La misura cautelare è stata emessa dal Gip di Catanzaro su richiesta della Dda guidata dal procuratore Nicola Gratteri. Le indagini hanno preso le mosse nel maggio del 2019, quando ai carabinieri di Soverato è pervenuta una denuncia da parte delle vittime, titolari di un esercizio commerciale e di un’attività produttiva.
Attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali e analisi di dati, messe in atto parallelamente a controlli, pedinamenti e accertamenti patrimoniali, gli investigatori hanno potuto accertare sia le difficoltà economiche delle vittime e il loro stato di bisogno, che il successivo ricorso agli usurai, dai quali i commercianti hanno ricevuto un prestito iniziale di 20mila euro nel 2016, per poi arrivare, con richieste successive, fino a 200mila euro. Da qui le condotte estorsive da parte degli strozzini, documentate dagli inquirenti, avvenute anche mediante minacce di morte e percosse, con l’obiettivo di impossessarsi dei beni immobili e delle stesse attività commerciali delle vittime. Episodi inquadrati dagli inquirenti in un contesto ‘ndranghetistico, visto che gli indagati sono riconducibili alla cosca Gallace attiva nell’area ionica catanzarese con ramificazioni nel Lazio e in Lombardia. Nella stessa operazione gli inquirenti hanno sequestrato beni mobili e immobili riconducibili agli indagati nei comuni di Guardavalle, Soverato e Nettuno.