Sulla questione del centro migranti di via Sele a Nettuno il consigliere di opposizione Daniele Mancini ha interrogato l’Amministrazione comunale per sapere, dopo lo stop all’arrivo di migrati potenzialmente contagiati da Coronavirus, quale sia la situazione. Il consigliere ha voluto sottolineare che né il Comune né la stampa hanno più dato comunicazione sulla situazione e voleva sapere quante persone erano ospitate dal centro e se era monitorata la loro salute.
A replicare il Sindaco Alessandro Coppola che ha fatto presente di essere dispiaciuto per essere stato definito fascista in merio alla vicenda. le preoccupazioni del Comune erano esclusivamente di carattere sanitario. Il centro ora è occupato da 38 migranti (due lo hanno abbandonato volontariamente) esattamente gli stessi che vi risiedevano prima che la Prefettura li spostasse in attesa dell’arrivo dei migranti da Roma poi bloccato. La Asl monitora tutti i centri ma non c’era alcun motivo di effettuare i tamponi a tutti e che, in caso di febbre o altri sintomi che possano far pensare ad un possibile contagio sono in contatto sempre con la Asl che interviene immediatamente con i tamponi, com è già accaduto più volte e sempre con esito negativo.
“Stiamo facendo di tutto per garantire la salute dei cittadini ed evitare i contagi – ha detto il Sindaco Coppola – e mi rammarica e mi offende profondamente che ci sia chi, come lei consigliere Mancini, ha affermato che mi addebita la morte di una persona. Mi offende come sindaco e come uomo io esercito la mia funzione mettendo a repentaglio anche la mia personale incolumità, senza fare spot elettorali, come invece fanno altri”.
A replicare il consigliere Mancini. “Mi dichiaro insoddisfatto per diversi motivi, questi ragazzi erano stati spostati ad Anzio e Pomezia. Il sindaco di Anzio aveva fatto delle richieste precise per la sicurezza e la salute. Non sappiamo questi ragazzi che hanno soggiornato in un altro comune cosa hanno fatto e dove sono stati. Nel silenzio assoluto del Sindaco e della stampa che non comunicano alla città cosa accade. Io poi non ho addebitato niente a nessuno, rispondendo ad un articolo sulla morte di una concittadina ho commentato chissà se qualcuno che dice che si informa giornalmente se si era informato sulla questione. Lei è stato polemico – ha concluso Mancini rivolto al Sindaco – ma i numeri parlano chiaro”. Quindi Mancini, che si è dilungato nella replica, è stato invitato a concludere.