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Anzio e Nettuno: si accendono le luci e le speranze di commercianti e ristoratori

Questa sera, nel buio di questa quarantena ad Anzio e Nettuno che spegne i sorrisi e in molti anche la speranza, tra le vie cittadine del nostro territorio ad accendersi sono le vetrine e le insegne di moltissimi ristoranti e negozi i quali, in segno di protesta, hanno deciso di prendere parte a questa manifestazione silenziosa e più che mai luminosa.
Così, per qualche ora, le serrande si rialzano, le insegne riprendono a luccicare ma la preoccupazione mista allo sconforto è percepibile passeggiando tra le vie del paese.
In particolare, ad Anzio e Nettuno, tantissime sono le attività che per qualche ora di protesta hanno girato nuovamente la serratura con l’intento di manifestare, nel pieno rispetto delle disposizioni governative, unendo in una sola voce, oggi più unita che mai, il grido di disperazione di chi si sente abbandonato e oramai vittima di un destino che ai loro occhi sembra essere già scritto.
Accendere milioni di luci per una grande speranza condivisa: è proprio questo l’intento della protesta che vede coinvolte da nord a sud le attività commerciali e del settore della ristorazione del nostro territorio.
“Vogliamo esprimere la con un gesto simbolico la nostra volontà di tornare in piena attività. Produrre, generare occupazione e regalare emozioni sono la nostre vocazioni, assicurare un contributo produttivo al sistema paese, la nostra missione”.
E’ quanto si apprende sulla pagina Facebook ufficiale dedicata alla protesta. Le intenzioni sembrano dunque esposte in vetrina in un hashtag che ne esprime l’essenza: #risorgiamoitalia. Fuori i ristoranti un tavolo vuoto e apparecchiato in un grido di dolore che sembra dire: “Dateci questa opportunità”
Opportunità che stenta ad arrivare a causa delle misure restrittive messe in atto dal Governo a fronte di questa estenuante emergenza sanitaria. Così, dietro quelle mascherine che coprono il volto solo a metà, certamente visibile è lo sguardo di chi, preoccupato per il proprio futuro, tenta un ultimo tentativo in un atto di dolore.
A spiegarci le finalità della manifestazione è anche Lucio Massimo Consili il quale, a nome dell’Associazione Commercianti ed Artigiani di Anzio e Nettuno (ASSCOMM), ci dice: “Abbiamo aderito a questa protesta simbolica garantendo il rispetto massimo delle misure di sicurezza. Il nostro è un atto estremo di protesta affinché possa essere presa in considerazione anche la nostra situazione. Siamo disposti a ripartire con completa coscienza nel pieno rispetto di tutte le misure Governative ma abbiamo necessità di farlo al più presto. Le conseguenze saranno importanti e far ripartire il commercio è la nostra sola possibilità di salvezza. Siamo consapevoli che molte cose sono cambiate e difficilmente torneranno come prima e questo non può che creare dolore specialmente per chi ha lavorato una vita per costruire, mattone dopo mattone, la propria attività”.
A dare testimonianza della situazione di difficoltà nella quale versano ad oggi ristoratori e commercianti è anche Francesco Federici, proprietario della Pizzeria Olindo (Anzio). “Sopravvivere sta diventando difficile – spiega – non sappiamo come affrontare questa situazione. Vorremmo investire per garantire le massime misure di sicurezza ma questa situazione di incertezza ci tiene bloccati in questo limbo infernale senza permetterci di capire in quale direzione è più opportuno muoversi”.
Anche Barbara Chiarello, proprietaria del punto vendita Superga di Anzio, aggiunge la sua voce a testimonianza di quanto lei, e tantissimi commercianti nella sua stessa condizione, stanno vivendo. “Abbiamo bisogno di sentirci ancora vivi – dice – non dimenticati. Stiamo cercando di trovare un punto d’incontro con i proprietari delle mura relativamente al pagamento dei canoni di affitto ma in questo momento diventa sempre più difficile pensare ad un futuro senza la certezza di un guadagno”.
“I commercianti di Nettuno sono sempre più uniti – spiegano dall’Associazione commercianti Il Tridente – anche in questo difficile momento. Vogliamo ripartire e mettercela tutta nonostante la situazione drammatica”.
Ilaria Rosati