“Tutti oggi ci siamo svegliati con questa notizia: 23 casi di Covid a Villa dei pini. Io sono un infermiere e ci lavoro. Oggi è stata una giornata strana. Nel reparto dove lavoro non volava una mosca. Gli unici “contatti” che abbiamo avuto sono stati gli sguardi lanciati al di sotto di una visiera: persi, quasi vuoti. Nessuno fiatava. Pensavo: alla fine è arrivato anche qui… Abbiamo fatto il tampone, fastidioso ma non doloroso. Durante il turno siamo riusciti a sciogliere un po’ la tensione nostra e dei pazienti. Poi, per caso, siamo incappati in alcuni commenti di rispettabili cittadini di Anzio: “lo sapevo so na massa di incompetenti”. “Qualche infermiere deficiente o medico ha fatto la frittata”. “Bravi che bel regalo che c’avete fatto”. E vi assicuro che la lista è lunga… Bene e allora vorrei rispondere a queste persone a nome mio e dei miei colleghi: Se siete migliori o superiori, perché non provate voi? Provate voi a rispondere a una signora di 80 anni che chiede: che dici, adesso morirò? Provate voi a rispondere con convinzione ANDRÀ TUTTO BENE. Non è facile, per niente… Provate a reggere allo stress e alle paure scaturite da una situazione come questa. No, non reggereste. Perché una persona che attacca in questo modo senza conoscere i fatti e le circostanze non è una bella persona. Io, invece, posso dire il contrario dei miei colleghi. Per fortuna c’erano anche commenti incoraggianti e di sostegno e per questo ringrazio tanto. Leggendo questi ultimi, almeno abbiamo sorriso. Se permettete, voglio scriverlo anche io ANDRÀ TUTTO BENE perché vicino a me ci sono dei professionisti che sanno fare il proprio lavoro”.
Questo l’amaro sfogo di un infermiere della Clinica dei pini che ora insieme alla città tutta è chiamata a fronteggiare questa situazione di grave emergenza.