“Salve a tutti, sono il pescatore che ha contratto il Coronavirus. Fin dall’ insorgenza della mia malattia sono stato ricoverato all’ Umberto I e con la fede, l’amore della mia famiglia e di tutte le persone che hanno pregato per me, ne sono uscito. Ho voluto scrivere questo post come mia testimonianza, per far capire a tutte le persone che ancora girano increduli che questa non è una malattia da sottovalutare”. Questo il post pubblicato sulla pagina Facebook Anzio che fu.
“È una patologia così atroce ed aggressiva da poterti anche togliere la vita. Per questo ribadisco: dobbiamo rimanere a casa e rispettare le regole. Solo così riusciremo ad uscirne. Pertanto colgo l’occasione per ringraziare tutti i medici che lavorano ogni giorno in prima linea, soprattutto i medici che si sono occupati della mia condizione tra cui il mio medico curante che mi ha indirizzato a seguire la corretta procedura per evitare eventuali contagi e tutti gli amici che mi sono stati vicino anche se lontani.
Inoltre ringrazio il sindaco, il comandante del porto e la capitaneria per essersi attivati tempestivamente procedendo alla sanificazione di tutti i motopescherecci a strascico di cui faccio parte, le cooperative e tutto l’ambito portuale.
Un augurio di pronta guarigione a tutte le persone che stanno vivendo la mia stessa condizione”.