Cari concittadini,
in questo momento così delicato non avrei mai voluto segnalare alla vostra attenzione qualcosa di non attinente all’emergenza, ma purtroppo mi vedo costretto a farlo, perché alcuni atti non possono e non devono lasciarci indifferenti. Riporto brevemente i fatti. Questa mattina sotto un post pubblicato sulla pagina Facebook “Nettuno racconta…parola ai cittadini” sono intervenuto come cittadino e come membro del Consiglio Comunale per stigmatizzare un articolo concernente i presunti meriti del regime fascista, articolo condiviso dal presidente della Commissione Sanità, il consigliere Genesio D’Angeli di Fratelli d’Italia. Un signore, sotto il mio commento educato, ha pensato di rispondermi così: “Antonio Taurelli eppure un bicchierino (di olio di ricino) te lo farei provare”. Si tratta di un atto intimidatorio ignobile e inaccettabile che minaccia non solo la mia persona ma soprattutto ciò che rappresento come componente del Consiglio Comunale e quindi offende l’intera comunità. Ho deciso di impegnarmi nella mia Città, da nettunese, in nome di quel piacere particolare che si percepisce lasciando il proprio segno in qualcosa, per quanto piccolo. Alcuni trovano questo piacere nell’arte, altri nella professione, altri nella ricerca scientifica, altri ancora nel provare a determinare un progresso nella propria comunità. Tale strana ambizione si chiama politica, e la politica può essere criticata, riformata, accusata, ma mai sostituita, mai affrontata con violenza, mai minacciata, perché oltre la politica c’è solo il buio della prevaricazione.
Quando ho iniziato questo percorso, ritagliandomi del tempo durante gli studi universitari, ho avuto immediatamente chiaro chi fossero i miei nemici pubblici: non le persone, ma il rischio di imbarbarimento delle nostre istituzioni cittadine, la superficialità, la prepotenza di chi si sente sopra le regole in nome di non si sa quale investitura, la violenza in tutte le sue declinazioni, specialmente quelle meno visibili. Se oggi non rispondessi con coraggio e a viso aperto a queste minacce da bullo, vorrebbe dire aver rinunciato alle ragioni profonde che mi hanno spinto all’impegno. Se mi astenessi dal sollevare la questione, tradirei i tanti cittadini che mi hanno sostenuto e che credono nella mia personale resistenza. Ovviamente non intendo tradirli! Non intendo farlo soprattutto perché sono un privilegiato (sì, un privilegiato) nel senso che posso difendermi con i mezzi d’informazione, e nel senso che ho la consapevolezza per ricorrere alla tutela dell’ordinamento giuridico. Domani queste intimidazioni potrebbero colpire una persona più fragile, qualcuno che non sa difendersi o magari anche un altro giovane consigliere più timido di me, procurandone il timore o il silenzio. Quel timore e quel silenzio sono il baratro della nostra civiltà e vanno contrastati con coraggio da chiunque voglia ricoprire una carica pubblica.
Desidero fare un appello a tutti i cittadini consapevoli di questa Città a combattere, anche su fronti diversi, quel cancro pericoloso che si sta insinuando nelle nostre democrazie e che si chiama odio, diffamazione, minaccia, disinformazione, violenza, anche quella latente. Ricordo a tutti che si possono criticare le istituzioni anche aspramente ma che non si può prescindere da esse, perché sono l’unico anticorpo contro la bestialità e lo stato di barbarie. Con la presente chiedo pubblicamente al Sindaco di Nettuno, Alessandro Coppola, di tutelare immediatamente e nelle forme giuridiche più adeguate la sicurezza dell’Amministrazione e dei singoli componenti, tra cui il sottoscritto.
Antonio Taurelli
Consigliere Comunale della Città di Nettuno
La redazione del Clandestino esprime piena solidarietà al consigliere Taurelli per l’attacco subito on line, da chi dimostra di Jon aver alcuna cultura storica e del dialogo. Ricordiamo che il principio della Democrazia non può essere mai messo in discussione da nessuno e ancor meno da chi rappresenta le istituzioni politiche cittadine.