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I commercianti di Anzio: “Nel Decreto Cura Italia gravi lacune per le Pmi”

I commercianti di Anzio riuniti a Villa Sarsina

L’Associazione commercianti ed artigiani di Anzio, Ascomm-Anzio e anche di Nettuno, in comunione di intenti con altre Associazioni Nazionali di professionisti e di settore, ed a nome e per conto de:
⁃ Associazione Commercianti i Quartieri di Anzio
⁃ Associazione Commercianti Il Tridente-Nettuno
⁃ Associazione Commercianti Nettuno-via Romana
⁃ ACF, Associazione Commercianti Frazioni di Marino
– ACCS, Associazione Commercianti Centro Storico di Marino
⁃ UCM, Unione Commercianti Marino
⁃ Associazione Commercianti di Monte Porzio Catone
⁃ Antium MMXIX
⁃ UCAL, Unione Commercianti Albano Laziale
⁃ ACG, Associazione Commercianti Grottaferrata
⁃ Agelpro 2013, Associazione Geometri liberi professionisti Anzio-Nettuno
⁃ Consorzio Enolan
⁃ UIF, Unione Imprese Frascati
⁃ A.C.AR., Associazione Commercianti Ariccia
⁃ Associazione Commercianti Artigiani e Professionisti di Ciampino
⁃ Lince spa
⁃ ASSOCIAZIONE RIFS , RETE INSTALLATORI
⁃ Gruppo “Allarmisti per Passione”
⁃ Gruppo “Professionista Elettrico”, Rete nazionale installatori e progettisti
⁃ Gruppo “Professione: Allarmista d.o.c.”
⁃ Gruppo “ANTIFURTO-ANTINCENDIO- TVCC Problemi Tecnico/Normativi di ogni marca”

dopo un’attenta analisi del decreto “Cura Italia”, ad oggi, e riservandosi ulteriori osservazioni e/o richieste, ritiene opportuno rimarcare le gravi lacune riguardanti le misure a sostegno delle PMI e Artigiani.
Pur consapevoli delle enormi difficoltà che la crisi sanitaria sta portando in questi giorni, pare evidente che l’approccio utilizzato per contrastare il dissesto economico delle PMI, risulta essere del tutto insufficiente, le risorse messe a disposizione sono inadeguate e soprattutto non mostrano una visione temporale a medio e lungo termine.
Siamo altrettanto convinti che solo un provvedimento shock, alla stregua del Piano Marshall, passato giustamente alla storia, possa rappresentare un esempio di come si possa ricominciare dopo una catastrofe come la guerra.
Del resto oggi siamo in guerra, certo una guerra diversa nei modi ma altrettanto devastante sia per numero di vittime che di danni al tessuto economico, l’unico in grado di far rinascere la fiducia e la voglia di credere nel futuro.
Per questo motivo ci sentiamo in dovere di denunciare la pochezza delle misure adottate ma, allo stesso tempo, vogliamo dare un contributo per evidenziare una serie di proposte che nascono dai problemi quotidiani che le nostre imprese, le nostre famiglie, e quelle dei nostri dipendenti, stanno vivendo tutti i giorni.

– Sospensione di tutti i pagamenti per imposte, cartelle esattoriali, contributi previdenziali e assistenziali dovuti dai datori di lavoro per un periodo di almeno sei mesi mesi dalla completa cessazione delle limitazioni al commercio ed alla libera circolazione delle persone;
– Potenziamento del Fondo di garanzia crediti per le PMI;
-Indennità per lavoratori autonomi e professionisti tutti almeno in linea con la CIG ( 900/1000 euro) fino alla completa cessazione delle limitazioni al commercio ed alla libera circolazione delle persone;
– Contributo pari al 60% dei contratti di affitto ed annullamento della restante quota per un periodo fino alla completa cessazione delle limitazioni al commercio ed alla libera circolazione delle persone;
– Sospensione dei contratti di mutuo, finanziamento, leasing fino ad almeno 3 mesi dopo la completa cessazione delle limitazioni al commercio ed alla libera circolazione delle persone;
– Creazione di un Fondo di Solidarietà per aziende in crisi che dimostrino un calo pari o superiore al 30 per cento dei ricavi rispetto allo stesso periodo del 2019;
– Sospensione per l’anno 2020 di Tassa di proprietà; Imposta di registro sugli affitti; Revisione Automezzi; Rinnovo patente; Canone Rai;
– Sospensione bollette per utenze almeno fino alla completa cessazione delle limitazioni al commercio ed alla libera circolazione delle persone;
– Accordi quadro con gli Istituti Bancari per la rimodulazione dei contratti in essere ottimizzando i costi di gestione, migliorando l’accesso al crediti e alla finanza agevolata e prevedendo affidamenti o finanziamenti commisurati agli introiti persi (rispetto al 2019) con le sole commissioni bancarie ma senza interessi;
– Abolizione degli acconti Iva, Irpef, Irap;

Inoltre in un prossimo futuro, come misure necessarie per far ripartire il commercio, auspichiamo :
1) sia data la possibilità a tutti contribuenti di portare in detrazione gli acquisti di ogni genere, anche voluttuario;
2) sia posto fine,in maniera inequivocabile, al trattamento fiscale assolutamente discriminatorio, che pone colossi delle vendite online (ma non solo), in una situazione che è assolutamente contraria al principio della parità di trattamento ed a quello della libera concorrenza;
3) azzeramento di tutte le spese ed oneri, a carico degli esercenti, sugli acquisti effettuati dalla clientela mediante carte di credito e bancomat.

Certi di trovare la Vostra comprensione alle nostre difficoltà e giuste istanze restiamo in attesa di un cortese e sollecito riscontro.

Con osservanza

Il presidente AssComm-Anzio
Walter Regolanti