“Ho deciso di scrivere questo post perché sono stufa di tutte le dicerie che ingiustamente si stanno diffondendo senza preoccuparsi minimamente della sensibilità delle persone direttamente coinvolte. Mio padre è uno dei pochi casi, ad Anzio, risultato positivo al coronavirus, ma con questo non permetto più a nessuno di divulgare false notizie e di creare inutile allarmismo”. Lo scrive Angela Spina sulla sua pagina social per porre fine ad una serie di assurde polemiche e di voci che vanno girando da giorni sui social, messaggi audio whastapp compresi che, alla fine di questa emergenza saranno tutti posti all’attenzione delle forze di polizia.
“Fin dal principio, dall’insorgenza della sua febbre, state eseguite tutte le dovute procedure alla lettera, seguiti dalla Asl e dai nostri dottori di competenza. Pertanto sottolineo il fatto che mio padre appena ha riscontrato la febbre è stato A CASA SENZA INFETTARE NESSUNO A DESTRA E MANCA PER IL PORTO COME SI DICE; la modalità di contagio AD OGGI NON LA SAPPIAMO E SMENTISCO CATEGORICAMENTE QUANTO SI DICE SUL CONTATTO CON LA SUOCERA.
Tutto è stato eseguito al fine di prendere i dovuti accorgimenti per evitare contagi, soprattutto per salvaguardare tutta la “grande famiglia dei pescatori” che tra loro si sostengono e si vogliono un gran bene.
Invito chiunque voglia avere notizie veritiere di contattare la sottoscritta per impedire quanto è successo e quanto continua ancora a succedere, nella speranza che tutto si possa risolvere al meglio e al più presto. Basta audio inutili che riportano false notizie, basta alle discriminazioni e gli insulti che stiamo ricevendo ingiustamente senza il minimo fondamento. Di certo in famiglia non siamo contenti di avere questa situazione, è successo ma non deve essere una nostra colpa. Se seguirete alla lettera le norme vigenti ne usciremo tutti, insieme e uniti. Vi invito nuovamente ad avere rispetto per tutta la nostra famiglia e soprattutto per mio padre”.
Sembra incredibile che a fronte di questa situazione ci siano delle persone così meschine da puntare il dito contro chi sta lottando contro questo male, che può colpire chiunque.