E’ positiva al Covid 19 la ventenne di Nettuno che ha fatto il post su Istagram. Vive a Roma perché è li che studia e probabilmente il contagio c’è stato ad un concerto. E’ tornata a Nettuno pochi giorni prima del tampone e non è praticamente uscita. Poi la diagnosi, il 13 marzo scorso, e l’inizio della quarantena per lei e per tutta la sua famiglia. Ma anche l’inizio di un incubo. La giovane è un caso lieve, da giorni è senza febbre, ma è sotto costante controllo medico, così come i familiari che sono asintomatici e che sono comunque confinati in casa per tutti il tempo previsto dalla Asl. I medici li chiamano ogni giorno, chiedono la misurazione della febbre, hanno indagato sulle loro frequentazioni, e attivato tutti i protocolli di sicurezza. Poi la decisione, coraggiosa e forse ingenua, in un momento in cui tutti si nascondono per evitare i comportamenti incivili di molti che mettono all’indice e dimostrano una cattiveria assoluta soprattutto sui social, di confessare on line la malattia. Nettuno non è sembrata pronta alla sincerità e ad un atto di vero coraggio, tanti i commenti cattivissimi nei confronti di una ragazza giovanissima che la malattia non l’ha di certo cercata e fortunatamente non l’ha diffusa. Una persona che sta portando avanti la sua battaglia con dignità e che, soprattutto, ha usato parole confortanti e offerto consigli utili: Non uscite, Non sottovalutate i rischi.
“Nostra figlia sta migliorando – ci raccontano i genitori, non abituati alle pessime dinamiche dei social network e ovviamente allarmati per la cattiveria di tanti commenti sui social nei confronti della loro figlia – e noi tutti siamo in quarantena e sotto controllo medico, il comportamento della Asl e degli operatori sanitari è stato encomiabile, ringrazio tutti coloro che hanno avuto a che fare con noi e che sono stati professionali e gentilissimi. Dispiace invece vedere le reazioni di alcuni alla dichiarazione di una ragazza che ha scelto di essere onesta su quello che le stava accadendo”.
Ora la cosa importante è che un gesto di coraggio non si trasformi in un atto di bullismo sociale in un momento in cui bisogna essere grati di non aver preso il virus, e bisogna cercare di offrire il massimo sostegno a chi invece lo ha e lo sta combattendo. Un abbraccio virtuale quello che serve alla ventenne nostra concittadina, che insieme ad altre undici persone sta portando avanti la sua battaglia. E un invito a tutti a calmarsi. Le informazioni sui contagi avvengono ogni giorno, ogni nuovo caso sarà segnalato e non c’è alcun bisogno né di isteria né di odio sociale.