Anche l’ex sindaco di Nettuno Alessio Chiavetta ha preso parte alla relazione conclusiva della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali, che si è tenuta nella giornata di lunedì, alla presenza del Presidente del Senato Pietro Grasso. In particolare Chiavetta, insieme ai Sindaci di Ardea, Pomezia e Aprilia, ha contribuito con le sue denunce a tracciare il quadro della situazione (sorprende non poco l’assenza di Anzio, con due assessori in carica le cui abitazioni sono state raggiunte da diversi colpi di pistola in due diversi e gravissimi episodi). La situazione che emerge è da considerarsi preoccupante. Atti intimidatori sono ormai all’ordine del giorno in tutta l’Italia, da Nord a Sud. Proprio ol Presidente del Senato Grasso, in apertura del suo intervento ha sottolineato il dato statistico in aumento relativo agli atti intimidatori nei confronti dei pubblici amministratori degli enti locali, testimoniando il proprio personale plauso ai rappresentanti istituzionali che a certi fenomeni resistono, continuando con spirito di servizio il proprio mandato elettorale. Un altro aspetto delicato che il Presidente Grasso ha posto in evidenza è quello legato al fenomeno delle dimissioni in blocco dei Consiglieri Comunali determinate in alcuni casi proprio dalla volontà di gruppi criminali legati al mondo della politica. In un passaggio è stato trattato proprio il caso di Nettuno, che dalla scorsa estate è nel mirino dei relatori e a cui, al termine della relazione, Chiavetta ha relazionato sulla fine della sua esperienza amministrativa. In conclusione la Commissione Parlamentare d’Inchiesta si è rivolta ai rappresentanti del Parlamento con proposte di modifiche legislative in materia penale riguardanti in particolare la modifica dell’art. 338 c.p. (violenza o minaccia ad un corpo politico, amministrativo o giudiziario), al fine di estendere l’ambito di applicazione anche alle condotte commesse ai danni di singoli componenti dell’amministrazione; la modifica dell’art. 90 del testo unico delle leggi per la competizione e l’elezione degli organi delle amministrazioni comunali (prevedendo sanzioni anche per coloro che con minaccia o con atti di violenza ostacolano la libera partecipazione di altri alle competizioni elettorali); l’introduzione di una circostanza aggravante ad effetto speciale per gli atti intimidatori di natura ritorsiva commessi contro amministratori locali nell’atto o a causa dell’adempimento delle funzioni o del servizio.
A Nettuno restano in piedi le denunce che sono state presentate dagli amministratori comunali per fronteggiare gli attacchi subiti negli ultimi mesi e del cui esito non si ha ancora traccia.