“Nonostante siano passati più di tre mesi da quando fu lanciata, ad oggi, la meritevole proposta di legge regionale avanzata dal consigliere Ognibene in data 8.10.19, volta ad ampliare il perimetro della riserva di Tor Caldara fino ad includere l’area Puccini-Vignarola, è rimasta lettera morta. Da sostenitori convinti di tale estensione – che lascia però colpevolmente fuori un’area destinata a costruzioni alberghiere secondo lo sciagurato Piano regolatore vigente – sentiamo il bisogno di ricordarlo ai nostri amici/compagni di lotta, a LEU, ad APA, al Comitato della Vignarola, a Legambiente e ai tanti cittadini ai quali sta a cuore questo suggestivo pezzo di paesaggio”. Lo scrivono in una nota stampa i delegati di Rifondazione comunista ad Anzio.
“L’analisi delle sedute della Commissione VIII-Agricoltura, ambiente, presso la quale la proposta di legge è stata indirizzata per competenza, mostra che a partire dall’8.10.19 questa Commissione ha lavorato ben poco. Dall’8.10.19 al 14.1.20, ovvero in tre mesi, la Commissione si è riunita solo 10 volte. In tutte queste occasioni mai si è discussa la proposta di legge, che a tutti noi sta a cuore, e che venne illustrata con enfasi a cittadini, associazioni, comitati e partiti ad Anzio non troppo tempo fa.
Ora, ai sensi del Regolamento dei lavori del Consiglio Regionale è previsto all’art. 59 che qualora le proposte di legge presentate implichino «entrate o spese ovvero [siano, ndr] rilevanti ai fini della programmazione sono distribuite contemporaneamente alla Commissione consiliare permanente competente al cui esame sono state assegnate e alla Commissione competente in materia di bilancio e programmazione, per il parere sulle conseguenze di carattere finanziario e su quelle riguardanti il programma economico regionale». Non sappiamo se la proposta di legge di allargare il perimetro della Riserva naturale di Tor Caldara “implichi entrate o spese” che richiedano l’assegnazione della medesima proposta di legge anche alla Commissione IV (bilancio, programmazione). Di fatto alla data odierna presso tale ultima Commissione non risulta tra gli atti, su cui è chiamata a pronunciarsi, la proposta di legge del Consigliere Ognibene.
Secondo l’articolo 63, comma 1, del suddetto Regolamento «Le relazioni delle Commissioni consiliari devono essere presentate all’Aula nel termine massimo di tre mesi dall’assegnazione». I tre mesi sono scaduti ma nei calendari dei lavori del Consiglio non appare alcun ordine del giorno inerente la proposta di legge del Consigliere Ognibene. Il terzo comma dell’articolo 63 ci viene in soccorso, in quanto recita: «Scaduti i termini fissati dai commi 1 [3 mesi, ndr] e 2 [casi di urgenza, ndr], le proposte di legge o di provvedimento amministrativo, su richiesta del proponente o di un Presidente di gruppo, sono iscritte all’ordine del giorno e discusse nel testo presentato salvo che l’Aula, su richiesta della Commissione consiliare, non fissi un termine ulteriore, non superiore a quello assegnato e non prorogabile».
In sostanza la partita è rimessa nella mani del Consigliere Ognibene il quale ha la facoltà, in quanto “proponente” di richiedere l’iscrizione della proposta di legge all’ordine del giorno del Consiglio Regionale essendo scaduti i termini dei tre mesi dalla relativa assegnazione della proposta alla Commissione VIII – Agricoltura, ambiente. Invitiamo pertanto LEU, il Comitato della Vignarola, i cittadini e le associazioni ad un incontro pubblico per fare il punto sulla questione, ed organizzare un movimento di popolo volto a sostenere l’iniziativa legislativa del Consigliere Ognibene. Stiamo sul pezzo: difendiamo l’ambiente contro la rapacità capitalistica”.