Cosa occorre fare per arrivare. “Rifiuti zero”? Questo è l’oggetto del pensiero che il Presidente del nucleo di Fare Verde Anzio- Nettuno, Luca Zomparelli, ha espresso durante il convegno tenutosi a Roma dal titolo appunto: “Rifiuti zero”.
La suggestiva ambientazione del giardino di Desirèe dell’Ipab-IRAI, recentemente parte della virtuosa iniziativa “plastic free” del Ministero dell’Ambiente, ha ospitato un parterre di esponenti di grande spessore che si sono succeduti nell’affronto delle diverse tematiche ruotanti intorno alla delicatissima materia dei rifiuti. Da una panoramica generale sulla situazione della plastica in Italia e nella nostra regione in particolare, sino alle buone pratiche da poter mettere in campo per realizzare una riduzione dei rifiuti che si avverta concretamente, passando per l’analisi del prossimo piano dei rifiuti, ognuno degli altri esponenti, Margherita Ambrogetti Damiani per Legambiente, Giancarlo Righini Consigliere Regione Lazio e l’Assessore Regione Lazio alle politiche legate al Ciclo dei Rifiuti Massimiliano Valeriani, ha avuto modo di avvicinare gli auditori coinvolgendoli in approfondimenti e spunti di riflessione.
Nel ringraziare il Presidente ed il Consigliere dell’Ipab IRAI, Giovanni Altrundo e Romeo De Angelis per l’invito ricevuto, il presidente di Fare Verde Anzio-Nettuno si è speso a lungo sulla necessità di concentrare tutte le nostre forze nell’ottica di prevenire il rifiuto: “Quando sostengo che il miglior rifiuto è quello non prodotto, significa aver trovato nel problema già la pronta soluzione e, credetemi, è più facile di quanto si possa immaginare. Però, per arrivare a questo, il consumatore deve prima di tutto esser messo nella consapevolezza di comprendere quanto egli stesso sia parte della soluzione e questo può avvenire solo tramite incentivi verso comportamenti virtuosi. Non ritengo che, infatti, aggravando la posizione dei singoli con nuove tasse come, ad esempio, la “plastic tax” per disincentivare l’uso della plastica, si possa arrivare ai risultati sperati, perché credo che porterebbe invece ad una nuova esasperazione con ben altri esiti. Molto invece si dovrebbe fare, da parte dei grandi decisori, in un’ottica di incentivi nonché in tema di End of Waste, letteralmente la “fine dell’essere rifiuto” per le tante categorie che ancora attendono di ricevere una puntuale specifica in ordine alla loro possibilità di tornare materia”.
Zomparelli, non ha poi omesso di evidenziare alla parte politica presente quanto sia importante che procedano quanto prima alla determinazione dei limiti e dei vincoli che le autorizzazioni degli impianti di trattamento dei rifiuti, specie quelli biogas, debbano necessariamente avere affinché possano esser considerati per il virtuosismo del loro fine e non per l’imponenza dei loro impianti.
“Assieme al mio gruppo, infatti, abbiamo portato avanti una serrata lotta verso la costruzione di un impianto biogas ad Anzio adiacente ad un’area SIC che è stato poi oggetto di un diniego da parte della Conferenza di Servizi e così anche per l’altro impianto biogas che voleva inserirsi in un contesto sì industriale, ma senza la doverosa considerazione del contesto fortemente abitativo lì esistente. Quindi il punto è: sì alla tecnologia in termini di trattamento dei rifiuti, ma con le dovute attenzioni e prescrizioni, per non annientare quanto di buono ne potrebbe derivare alla cittadinanza e, soprattutto, in un’ottica di far avvertire alla cittadinanza che tutti si stanno spendendo per il bene dell’ambiente, non solo le loro tasche”.
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