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Le reliquie di Padre Pio ad Anzio, Giannino: “Il Comune non è la sede giusta”

Lina Giannino

“Apprendiamo dalla stampa che il 28 agosto arriveranno ad Anzio le reliquie di uno dei santi più amati in Italia, Padre Pio da Pietrelcina. Fin qui tutto bene. Avranno gioito i fedeli, i miracolati, i figli spirituali e tutti coloro che si rivolgono al Santo per ottenere la Sua benedizione. Andando avanti, però, con la lettura della notizia, apprendiamo che le reliquie arriveranno nella sede civica della sala consiliare. Eh sì. Nella casa del popolo. Nella casa laica dei cittadini; e non in chiesa come tutti ci saremmo aspettati. Lo Stato è laico proprio perché deve rispettare tutti i pensieri e tutti gli indirizzi religiosi degli abitanti. Certo, dopo la blasfemia del ministro degli Interni che va in giro per l’Italia baciando il rosario, questa ci sembra poca cosa. La politica continua ad “usare la religione con i suoi simboli sacri per i propri scopi” e la Chiesa lo permette. E’ come se portassimo bandiere e simboli politici in Chiesa per fare campagna elettorale. Lo Stato è una cosa, la Chiesa un’altra. Abbiamo permesso ad un politico di baciare il rosario e di appellarsi  al cuore di Maria per far morire in mare gente che chiede aiuto, ora anche noi facciamo un tutt’uno fra sacro e profano. Come può la Chiesa permettere ciò.  Come può l’arciprete Padre Francesco Trani assecondare questa iniziativa. Ci sarebbe piaciuto baciare le reliquie nella sede appropriata e cioè nel luogo del culto e non nel palazzo del potere”. Lo scrive in una nota stampa il consigliere comunale del Pd Lina Giannino.

In realtà a stabilire accordi con il comune per le reliquie è stata la figlia spirituale di padre  Pio e il comune ha studiato la cerimonia per l’accoglimento delle stesse con il Vescovo di Albano e con padre Francesco Trani.