Mattinata intensa al comune di Nettuno, quella di oggi. Fin dalle prime ore del mattino è circolata la voce, poi risultata fondata, che l’opposizione, insieme ai consiglieri di maggioranza dissidenti rispetto all’operato dell’amministrazione, erano pronti (pare dopo 48 ore di serrati incontri e confronti) a presentare presso l’ufficio protocollo una richiesta di consiglio comunale con all’ordine del giorno la sfiducia al Sindaco Chiavetta. Infine, alle 12,30 (fuori tempo massimo per gli uffici che chiudono alle 12) si sono presentati in Comune i consiglieri Nicola Burrini, del Pd e Claudio Dell’Uomo, di Forza Italia, che si sono fatti timbrare ed hanno depositato il documento, firmato da 14 consiglieri (la maggioranza dell’assise) al primo piano del palazzo comunale. “Premesso che – si legge nel documento a firma di Nicola Burrini, Pamela Polito, Matteo Selva, Lorena Migliaccio, Claudio Dell’Uomo, Carlo Eufemi, Ernesto Flamini, Maria Antonietta Caponi, Rodolfo Turano, Enrica Vaccari, Alessandro Cesarini, Ilaria De Santis, Fabio Capolei e Vittorio Marzoli – l’operato del sindaco Alessio Chiavetta in questi due anni si è caratterizzato per inadempienze ai più elementari dettami di correttezza e buona gestione politico amministrativa, oltre che per gravi inadempienze programmatiche.
Lo stato di abbandono in cui versa il nostro comune è un dato di fatto incontrovertibile e che lo stallo amministrativo non permette oramai di dare risposte ai bisogni elementari dei nostri concittadini. Vista la persistente situazione di stallo politico e l’incapacità del Sindaco di ricostruire un percorso credibile, volto al cambiamento della città e dell’azione amministrativa. Vista l’incapacità di discutere le situazioni che ci hanno portato a dover fronteggiare questa crisi. Considerato che il consiglio comunale non può ulteriormente assistere passivo, solo per tutelare egoisticamente la propria sopravvivenza, ad un così grave degrado senza farsi complice di una inaccettabile inerzia delle Istituzioni, a tutto danno della comunità e dei cittadini che in noi hanno riposto le proprie naturali esigenze ed aspettative per una crescita culturale e sociale. Tutto ciò premesso i consiglieri chiedono la convocazione del consiglio comunale in seduta straordinaria per procedere alla votazione per appello nominale della su esposta mozione di sfiducia”. Ora il Presidente del consiglio comunale Gianluca Franco ha 10 giorni per fissare la data del consiglio, che va indicata nei 20 giorni seguenti. I “numeri” per considerare conclusa questa esperienza amministrativa, almeno su carta, sono stati raggiunti.