Sembrava che il bando dei rifiuti di Anzio, per 35 giorni, non potesse essere assegnato alla seconda classificata in gara, dopo l’esclusione della Gesam-Ecocar, a causa di una comunicazione della Prefettura di Roma sulla certificazione antimafia. Invece nei giorni scorsi è stata pubblicata, sull’Albo pretorio del comune neroniano, la delibera di assegnazione definitiva del servizio di Igiene urbana alla CamassaAmbiente.
Proviamo a fare chiarezza. Gli uffici preposti, al comune di Anzio, ci fanno sapere che i 35 giorni di sospensione hanno avuto inizio dal giorno dell’aggiudicazione alla ditta arrivata seconda nella gara e cioè il 25 marzo. Quindi non dalla revoca dell’aggiudicazione alla prima arrivata, con determina dirigenziale del 17 marzo.
Anzi, come precisano il responsabile dei contratti, Aurelio Droghini, e il dirigente di settore Walter Dell’Accio, l’aggiudicazione alla ditta arrivata seconda, CamassaAmbiente, è un atto dovuto dopo che erano trascorsi 30 giorni dalla richiesta della certificazione antimafia relativa anche alla ditta arrivata seconda.
Da ora decorrono i 35 giorni, riportati in conferenza stampa, durante i quali è nel diritto della prima arrivata, l’ATI (associazione temporanea d’impresa) formata dalle società Gesam ed Ecocar, di opporre un ricorso verso l’aggiudicazione alla seconda. Ricorso che è già stato presentato. Il comune, in ogni caso, ha inserito nel documento di assegnazione definitiva alla Camassa una clausola di salvaguardia legata, appunto, ai procedimenti in corso.
Ricordiamo che il valore del bando è pari a circa 35 milioni di euro in 5 anni,7 milioni l’anno contro gli oltre 10 milioni l’anno che si pagano oggi, con l’estensione del servizio al centro di Anzio, a tutt’oggi escluso dalla differenziata.