“Riconosco a D’Arpino la vicinanza al Sindaco e la sua lealtà in momenti difficili. Ancora più opportune le dimissioni di Pusceddu dal CDA della Capo d’Anzio che ha accampato il segreto di stato per negare gli atti al Consiglio Comunale e rispetto al quale non ho alcuna fiducia. La capo d’Anzio si può ancora salvare mantenendola pubblica. Onoriamo gli atti che abbiamo votato in Consiglio”. Lo scrive in una nota stampa il consigliere comunale di Anzio Marco Maranesi.
“Meglio tardi che mai – aggiunge – anche se insieme alle dimissioni di Luigi D’Arpino da Presidente della Capo d’ Anzio sono ancora più opportune quelle del dottor Franco Pusceddu. A D’Arpino riconosco la sua vicinanza e correttezza nei rapporti con il nostro Sindaco, gli riconosco di esserci stato lealmente vicino durante una difficilissima campagna elettorale ma, lo ripeto, non mi trovo d’accordo con lui su come è stata condotta la Capo d’Anzio immediatamente dopo le elezioni. Le dimissioni di Pusceddu dovevano esserci quando mi scrisse che il parere dell’avvocato Cancrini, richiesto dal Consiglio Comunale nel lontano 2012, era coperto dal segreto di stato e ci dovevano essere durante il Consiglio Comunale quando, davanti a tutti, si rifiutò di mettere il parere economico sulla delibera presentata da De Angelis. Soltanto dopo la forte presa di posizione del Consigliere De Angelis e di alcuni Consiglieri Comunali, con la consueta positiva mediazione del Sindaco, fu possibile approvare quella delibera che è nostro dovere onorare fino all’ultimo istante. Oggi sono più chiari i motivi della rabbia del dirigente della ragioneria e la formale comunicazione, al Vicesindaco Zucchini, che il Comune dovrà a suo parere vendere le quote della Capo d’Anzio (61%) confermano l’inutilità di tutti i Consigli Comunali che si sono tenuti sulla materia in questi ultimi tre anni. Ancora più grave è il fatto che Pusceddu si sia recato, in un fantomatico ufficio della Corte dei Conti, all’insaputa del Sindaco e del Vicesindaco che non hanno avuto modo di confrontarsi e di verificare i fatti.
Lo ribadisco ancora, la situazione non è quella descritta dal dottor Pusceddu e sono certo che è possibile salvare la Capo d’Anzio mantenendola pubblica. Il Vicesindaco, supportato da un esperto di fiducia, formuli una relazione alla Corte dei Conti entro il 31 marzo, come previsto dalla legge di stabilità 2015 sulle società partecipate. Qualora l’Amministrazione nella persona del Vicesindaco, oggi Sindaco a tutti gli effetti, voglia proseguire su questa strada troverà la mia totale disponibilità con esperti del settore ai quali mi sono rivolto per chiedere chiarimenti specifici in quanto non ho alcuna fiducia dell’operato del dottor Pusceddu”.