“La buona politica dovrebbe essere in grado di saper prevenire determinate problematiche”. Gianluca Mazzi di Realtà Nuova torna a parlare del fenomeno immigrazione nel territorio di Anzio. Purtroppo la legge italiana consente questo tipo di “invasioni”. Il problema non lo abbiamo solo a livello locale ma soprattutto a livello Nazionale. Siamo rappresentati, al Nazionale, da una classe politica e dirigente inadatta e soprattutto incapace di calarsi nelle realtà territoriali. I loro privilegi ed il loro status li ha portati ad allontanarsi troppo dai cittadini e dai problemi del territorio. I nostri onorevoli, coloro che legificano e che acconsentono passivamente alle richieste di un’ Europa padrona cosa possono saperne di quali problemi affrontano tutti i giorni i cittadini nelle realtà locali! Detto ciò l’unica cosa che si sarebbe potuta fare, e per la quale ci eravamo battuti già da novembre del 2014 allor quando vennimmo a conoscenza della possibilità di tali “invasioni pacifiche” e che, se pur definendole pacifiche, sono pur sempre delle invasioni, era quella, da parte del sindaco e dell’amministrazione comunale, di andare a discutere con il Prefetto facendo presente la situazione di degrado e delle problematiche riguardo la sicurezza già presenti sul nostro territorio per derogare, quanto possibile, e posticipare tale emergenza che va solo ad aggravare una situazione di degrado sociale purtroppo già esistente nel nostro comune, richiedendo comunque una redistribuzione più equa sul territorio. Di fatti dando l’opportunità di accogliere un numero importante di persone tutte nella stessa zona, farà si che quest’ultima sarà ghettizzata. Questi fratelli richiedenti asilo politico hanno una cultura troppo diversa dalla nostra e nessuno potrà smentire quanto precedentemente detto, di fatti assisteremo a problematiche riguardanti usi e costumi cosi come già avvenuto nella vicina Lavinio o in maniera più analoga nella vicina citta di Nettuno dove solo pochi mesi fa sono stati accolti altri 60 rifugiati. Sotto un punto di vista politico e gestionale questo è un discorso anche diverso rispetto alla situazione di degrado presente nella zona di Lavinio, ormai definita LavIndia ironicamente dalla maggior parte dei cittadini di Anzio, in quanto in questa situazione l’amministrazione, a nostro parere, sarebbe potuta intervenire dialogando con la prefettura e cercando di ridurre al minimo i danni di una situazione che poteva essere gestita diversamente. Ormai, in un certo modo i giochi sono fatti, è da bando si legge che sono stati messi a disposizione fondi fino a dicembre del 2015! Quello che dobbiamo chiedere a gran voce al Sindaco e soprattutto al Prefetto è cosa accadrà allor quando questo bando andrà a scadere… Verrà rinnovato!?! Che fine faranno queste persone!?! Perché ad oggi vi è una cooperativa che gestisce la loro accoglienza dando loro vitto, alloggio e possibilità di integrazione. Finiti i fondi la cooperativa terminerà il suo lavoro ed allora finirà l’accoglienza e li saranno problemi seri per i residenti che avranno comunque già visto il valore dei loro immobili decadere giorno dopo giorno. Proprio oggi ho ricevuto un messaggio di una residente in quella zona che mi chiedeva informazioni su tale situazione, già pronta a vendere l’immobile acquistato qualche anno fa nel quale si era trasferita da Ostia con tanti sacrifici per poter far vivere in suoi figli in una zona migliore. Terminati i fondi questi rifugiati nel nostro terrotorio potrebbero trovarsi in difficoltà ed andare ad alimentare un fenomeno criminale sul nostro territorio! Da bando si legge ancora che un comune come Anzio dovrebbe avere la capienza per poter gestire almeno 200 rifugiati in centri di accoglienza. La nostra domanda è quindi; “Questa di via dell’Armellino è una sistemazione momentanea? e se la risposta fosse positiva dove verranno creati i centri di accoglienza per i 200 rifugiati previsti in arrivo per il nostro territorio? Compito della politica non è trovare soluzioni ai problemi, la buona politica deve essere in grado di prevenire determinate situazioni e per questo chiediamo al Sindaco ed a tutta l’amministrazione comunale di dedicare particolare attenzione a tale problematica con una eventuale discussione in Consiglio Comunale. Non tutti i cittadini hanno l’onore di sedere sugli scarni dei Villa Sarsina ma hanno il diritto che tali situazioni vengano discusse nell’assise comunale.