“Dopo un periodo di chiacchiere, presunti baci e pochi fatti, riteniamo doveroso chiarire la nostra posizione e esplicitare quello che è lo spirito che ci spinge a proseguire nelle nostre battaglie”. Lo scrivono in una nota stampa dal gruppo Libera Pd di Nettuno, rappresentato in consiglio comunale dai consiglieri Nicola Burrini e Pamela Polito.
“Vogliamo chiarire che non ci sono problemi politici, ma solamente avvertiamo forte la necessità di uscire da un pantano che non fa male alla politica, se non marginalmente, ma fa male alla città e soprattutto ai cittadini. Siamo stati gli unici a dire quello che pensavamo sul parcheggio, con una forte assunzione di responsabilità, ribadiamo oggi che occorre una strada maestra e che bisogna sapere anche per il parcheggio dove si vuole arrivare. Ci siamo presi convintamente la responsabilità di dire no al prestito nei confronti del privato e ci siamo presi la responsabilità di dire no a variazioni di bilancio al trenta di dicembre. Oggi chiediamo con altrettanta responsabilità di far partire tutto quello che noi chiedevamo già dallo scorso ottobre e che ci ha portato a prendere la decisione di uscire dalla giunta. Non chiediamo poltrone ma dare continuità all’azione amministrativa, portando avanti le iniziative sulla trasparenza (carta di pisa, regolamenti per i contributi alle associazioni) calendarizzare da subito le opere pubbliche per non trovarci a rincorrere l’emergenza, regolamentare quelle problematiche che sono a cuore ai nostri concittadini come i mercatini e gli impianti sportivi. La scelta di non essere in giunta non è figlia, pertanto, di una scelta opportunistica ma semplicemente di una poca chiarezza nell’indirizzo da prendere e di una mancanza di condivisione nelle scelte prioritarie. Ritenevamo e riteniamo assurdo lo stallo amministrativo e l’incapacità di dare risposte. Essere amministratori significa stare sul pezzo, affrontare le problematiche, portarle nelle sedi opportune e soprattutto dare soluzioni. Vogliamo rimettere al centro delle battaglie, il partito, perché riteniamo fondamentale per una amministrazione un partito che funzioni, che sia interlocutore con l’amministrazione e con la cittadinanza e che sia soprattutto un ricettore delle problematiche che provengono dai cittadini. Ci si accusa di essere schiavi del fantomatico partito romano – concludono dal gruppo Liberal – ma siamo assolutamente sciolti da una logica partitica e molti più prossimi alle esigenze del nostro territorio”.