E’ il neo costituito movimento civico Salviamo Nettuno a presentare una richiesta in comune per sfruttare la possibilità di proporre un referendum propositivo (nella lettera inviata al Segretario comunale e al Sindaco Chiavetta si cita l’articolo 37 dello Statuto comunale). Obiettivo del gruppo è quello di tornare ad una gestione pubblica (in questo caso comunale) del servizio idrico integrato, attualmente gestito da Acqualatina. C’è da dire che l’attuale normativa in materia di acqua non prevede la gestione comunale del servizio, ma solo quella di Ambito territoriale (i comuni di Anzio e Nettuno fanno parte infatti dell’Ambito territoriale regionale 4, in deroga affiliati alla Provincia di Latina). Al momento la legge prevede la possibilità di uscire dalla gestione di Acqualatina, ma solo per entrare in un altro ambito (ad esempio quello della Provincia di Roma, gestito da Acea) territoriale. Una gestione comunale, secondo i legislatori che hanno studiato le aree vaste, sarebbe impossibile da sostenere economicamente (basti pensare ai lavori sulla rete idrica). Su questo argomento anche il comune di Aprilia sta da tempo portando avanti una battaglia per la ripubblicizzazione del servizio idrico, una battaglia a livello regionale e nazionale ma non comunale.