Home Politica Piselli replica a Palozzi: “Non mi dimetto e resto candidato a Pomezia”

Piselli replica a Palozzi: “Non mi dimetto e resto candidato a Pomezia”

In un lunghissimo sfogo, Raimondo Piselli, Coordinatore di Forza Italia a Pomezia, si difende dall'accusa di aver invitato a votare, alle scorse regionali, Fabio Capolei di Nettuno nella lista di Parisi e... Pirozzi.

Adriano Palozzi, Forza Italia

In un lunghissimo sfogo, Raimondo Piselli, Coordinatore di Forza Italia a Pomezia, si difende dall’accusa di aver invitato a votare, alle scorse regionali, Fabio Capolei di Nettuno nella lista di Parisi e… Pirozzi. “Gravissimo a Pomezia – scrive Piselli – intimidazioni della mala politica di Pomezia che cerca di denigrare Piselli per costringerlo a ritirare l’eventuale proposta di candidatura a Sindaco. Sono sconcertato e scandalizzato. Il Coordinatore Provinciale di Forza Italia Adriano Palozzi ha chiesto le mie dimissioni da Coordinatore di Forza Italia nel Comune di Pomezia sulla base di un mio messaggio di risposta vocale, di carattere rigorosamente personale, nel quale io, dopo una domanda fatta da una mia amica che mi chiedeva tecnicamente nell’ambito delle recenti consultazioni regionali come si potessero votare due candidati appartenenti a diverse coalizioni (il cosiddetto voto disgiunto), spiegavo il metodo tecnico di come lei potesse fare sulla base delle indicazioni che mi erano state fornite. Il contenuto di questa conversazione, a carattere strettamente personale ed avvenuta per il tramite delle utenze cellulari intestate rispettivamente a Raimondo Piselli ed alla  mia amica, è stato divulgato anche attraverso testate giornalistiche locali ed inopinatamente strumentalizzato dal Coordinatore Provinciale di Forza Italia Adriano Palozzi”.

Raimondo Piselli ha rinviato al mittente la richiesta di dimissioni, ritenendo politicamente inaccettabile e penalmente rilevante il comportamento posto in essere nei propri confronti: “un vero e proprio complotto ordito ai suoi danni attraverso la divulgazione di conversazioni private la cui riservatezza è garantita dalla Costituzione e dal Codice Penale”. E – aggiungiamo -di norma garantito dall’altro interlocutore.

Per questa ragione Raimondo Piselli ha anticipato che procederà alla presentazione di una denuncia querela nei confronti  di tutti coloro che hanno partecipato alla creazione di questa abominevole macchina del fango perché – dice – “e’ inammissibile che un messaggio privato venga divulgato, non contestualizzato ed utilizzato, a 45 giorni dalle elezioni comunali, per far dimettere un candidato con motivazioni  quasi di carattere intimidatorio e ricattatorio e per di più in più con un’illecita divulgazione a terzi soggetti al solo fine di screditare con menzogne e bugie la carriera politica di una persona”.

“Mi auguro che l’indagine, la quale scaturirà a seguito della mia denuncia faccia luce sui fatti e trovi i complici di questo ignobile attacco ai diritti di un normale cittadino quale sono io ed alle prerogative costituzionali di un candidato Sindaco il quale deve avere garantito il diritto di partecipare alla vita politica della città senza vili attacchi alla propria sfera privata ed alle proprie conversazioni personali. Ritengo che negli ultimi 5 anni, dopo la mia non candidatura alle ultime elezioni comunali di Pomezia proprio perché in contrasto con la vecchia politica, mi sono attivato con un processo di rinnovamento che ha portato oggi a Pomezia un partito quale Forza italia nuovo e senza macchie. Considero tali tentativi di delegittimarmi quale la dimostrazione plastica del buon lavoro svolto finora al fine di riacquisire una credibilità perduta e di ricostruire un progetto serio ed articolato nell’interesse della città. Ritengo che sia necessario continuare a valorizzare a Pomezia persone che meritano di rappresentare al meglio i cittadini per ridare così: SVILUPPO, SICUREZZA E LAVORO senza più compromessi. Mi auguro che, dopo questo atto vile e scorretto, i cittadini e gli attivisti della buona politica prendano le distanze da personaggi che utilizzano ancora questi metodi e mezzi di bassa lega e si ritorni a parlare esclusivamente dei problemi di Pomezia e delle soluzioni per risolverli e che Forza Italia analizzi questa grave vicenda”. Resta la profonda ingenuità di Piselli che, alla luce delle nuove tecnologie, delle chat e dei messaggi vocali, prima ancora di chiamare in causa indagini e quant’altro dovrebbe valutare con maggiore attenzione quello che dice e a chi lo dice.