E’ Romeo De Angelis, di Fratelli d’Italia ad Anzio, a spiegare da dove riparte il suo partito in un momento in cui la politica neroniana sembra più orientata ad individuare il nuovo sindaco che a dare risposte ai cittadini. “Ripartiamo dalla Sicurezza, dalla Famiglia e dal Lavoro – spiega citando i cavalli di battaglia della destra – sulla Sicurezza proseguiamo con un percorso intrapreso che ci ha impegnato nella nostra protesta utile, la “Mobilitazione sulla Sicurezza“: una settimana di presidio notturno nei territori in cui casualmente non è successo niente”. De Angelis chiede mezzi adeguati per la Forza Pubblica e non accettare che la Polizia abbia una sola volante notturna per tutto il litorale, fino a Pomezia, non dimentica la Polizia municipale che – dice – “necessita di una riorganizzazione, con mezzi e regolamenti adeguati”, e la videosorveglianza, sempre più necessaria. “Noi di FdI-AN – dice ancora – stiamo elaborando iniziative e proposte sulla sicurezza, ma anche la famiglia è al centro di tutte le nostre iniziative di volontariato e sociali, cerchiamo di dare il minimo aiuto a tutti, un libro per gli studenti, un pacco di pasta o un giocattolo per i più piccoli. Ma non basta, ovviamente, servono azioni più forti in un territorio dove le emergenze sociali sono in aumento; la mancanza di lavoro, associata ad una immigrazione fuori controllo, ha creato vere e proprie zone a rischio di “esplosione” sociale”. Infine non manca un’analisi sulla situazione lavoro del territorio. “L’emergenza Lavoro l’abbiamo subita, come tutti. Abbiamo assistito alla strage di attività produttive, dalle botteghe fino ai licenziamenti della Clinica “Villa dei Pini”. Le ricette per dare respiro a un turismo in calo da noi ci sono ma non sono messe in campo. Certo, devo dire che il principale problema sembra non essere ancora ben capito: le infrastrutture. Pensare di rilanciare un territorio turistico quando chi viene da fuori deve fare ore di fila sulla Nettunense o sulla Pontina, strade pericolose e inadeguate, rischia di essere un lavoro inutile”. Infine una battuta sul Porto che “doveva essere di tutti e rischia di essere di pochi … anzi di uno”.