Anche il Comune di Nettuno ha preso parte, con il vicesindaco e assessore all’Ambiente Daniele Mancini, alla Conferenza dei sindaci di Acqualatina convocata oggi presso la sede della Provincia di Latina per discutere della ripubblicizzazione dell’Acqua pubblica. Il Comune di Nettuno si è schierato per il No ed ha ampiamente motivato la propria presa di posizione.
Queste le dichiarazioni del Vice Sindaco di Nettuno Daniele Mancini chiamato a rappresentare il Comune sull’argomento.
“Il Comune di Nettuno, che sta esercitando da oltre un anno una concreta attività di monitoraggio (un esempio chiaro e tangibile è l’azione legale con decreto ingiuntivo ad acqualatina per le somme dovute per mancata corresponsione dei mutui ammontanti – per il Comune di Nettuno – a circa 1.800.000,00) sulla convenzione di gestione di Acqualatina per quanto di competenza territoriale, è fermamente convinto di quello che hanno deciso i cittadini con il noto referendum sull’acqua pubblica.
Adesso vediamo che qualcosa si muove. Ma in che modo? E’ qui il punto. Oggi la Regione Lazio a guida Zingaretti parla di aiuto per la ri-pubblicizzazione dell’acqua. Ma con quali soldi? E soprattutto quanti. In che modo è stata data attuazione – fino ad oggi – alla legge regionale n.5 del 4.4.2014 “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque”? Ad oggi non vi sono elementi per dire che si è concretamente provveduto a definire gli ambiti di bacino idrografico e le relative autorità (come previsto dall’art.5) e le nuove convenzioni di cooperazione. In che modo si è provveduto a finanziare e regolamentare il Fondo regionale per la ri-pubblicizzazione (art.7)? Come, quando e in che modo si è provveduto ad emanare le forme per il Governo partecipativo del servizio idrico integrato (art.8) al fine di assicurare un governo democratico della gestione? E del Fondo regionale di solidarietà internazionale (art.9) cosa può dire la Regione Lazio?
A queste ed altre domande deve rispondere la politica della Regione Lazio e dopo, solo dopo, si può avviare una vera discussione politica. Tutta questa fretta a voler ri-pubblicizzare la gestione dell’acqua pubblica senza tener conto di molti, moltissimi parametri di valutazione necessari – anzi fondamentali – non ci convince neanche un po’.
In questa sede confermiamo con forza la posizione del Comune di Nettuno (incontro del giugno 2017) dove il Comune di Nettuno ebbe ad esprimere voto contrario all’approvazione del bilancio consuntivo 2016 di Acqualatina. La motivazione è riconducibile ad alcune criticità rilevate dove il Comune ha evidenziato la “non coerente rappresentazione del risultato di esercizio rispetto alle innumerevoli criticità riscontrate con riferimento alla riscossione dei crediti verso gli utenti, ai tempi medi di pagamento dei fornitori e degli altri creditori, alla realizzazione degli investimenti programmati ed, in ultima analisi, alla qualità dei servizi erogati”. Queste dichiarazioni furono messe a verbale e ancora attendono risposta.
Ma una delle questioni che non sono affatto chiare è quella relativa alla domanda: ma chi la pagherebbe questa ri-pubblicizzazione dell’acqua? I Comuni? … in questo caso come? … facendo volare le bollette per i cittadini? … pagherà la Regione Lazio? … Come? … Quali somme stanno dentro al fondo in base alla Legge regionale n.5 del 4.4.2014? … Tante, tantissime cose devono sapere i cittadini prima che si proceda alla firma di un documento politico su Acqualatina e poi, una volta che tutti sanno tutto, allora si può cominciare a discutere.
Quale significato ha correre a comprare, e a quale prezzo, le quote di Acqualatina? Quali sarebbero le conseguenze per i cittadini nettunesi, ma anche degli altri cittadini che abitano e vivono nei comuni dell’ATO4?
E’ quindi quanto mai opportuno evidenziare la necessità di subordinare qualsiasi decisione a dati quantitativi (e qualitativi) precisi e circostanziati (esempio accollo dei debiti commerciali e finanziari, attualizzazione dei programmi di investimento da realizzare, due diligence, prezzo di cessione, verifica degli adempimenti nei confronti dei territorio comunali dell’ATO4 a partire dalla costituzione di Acqualatina, etc), nonché al quadro giuridico complessivo con specifica individuazione delle responsabilità patrimoniali e delle obbligazioni giuridiche in capo ai cessionari. Si ribadiscono quindi l’importanza di concordare tali condizioni prima di qualsiasi firma o atto di indirizzo che vincoli l’Ente, e solo all’eventuale esito – che comunque dovrà essere favorevole ai cittadini – si potrà cominciare a parlare di avvio dell’iter.
E’ assolutamente evidente che le decisioni del Comune di Nettuno non si baseranno sull’onda emotiva elettorale delle dichiarazioni della politica, ma su dati certi riguardo l’effettivo stato di salute della società Acqualatina Spa.
Per queste ragioni – finché non ci saranno risposte adeguate e convincenti, anzi più che convincenti – il Comune di Nettuno non si farà coinvolgere in questa operazione, motivo per il quale non firmerà il documento politico portato all’attenzione dei sindaci dei Comuni dell’ATO4 nella conferenza di oggi 12 dicembre 2017 che speriamo non possa diventare una data infausta per tutti i cittadini dell’ATO4.”
Inoltre, il Vice Sindaco ha suggerito in quella sede la creazione di un organo tecnico-politico di valutazione di tutti i passaggi che possono servire ad una reale pubblicizzazione della gestione dell’acqua pubblica perchè allo stato non vi sono elementi certi e circostanziati di quale sia l’obiettivo della tanto decantata pubblicizzazione e di questa accelerazione a pochi mesi dalle elezioni regionali (si ricordi che la legge regionale in materia è la nr.5 del lontano 2014) e nazionali, quando già dal giugno 2017 il Comune di Nettuno – durante un’altra Conferenza dei Sindaci per il voto del bilancio – dopo aver motivatamente votato no, ha formalizzato – di fatto – una serie di richieste relative al bilancio e allo stato patrimoniale della società Acqualatina e alle quali non vi sono state risposte che invece si ritengono necessarie per affrontare una questione così importante.
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