Monta la polemica per l’ennesimo taglio ai servizi dell’Ospedale di Anzio che, con la perdita del Laboratorio analisi, si vede togliere un altro servizio che è stato decentrato e affidato all’ospedale di Latina (e quindi fuori dalla Asl di riferimento eh è quella dei Castelli). Mentre i Sindaci di Anzio e Nettuno minimizzano sui fatti il consigliere di opposizione a Nettuno Claudio Dell’Uomo, che domani chiederà chiarezza in consiglio comunale, ricorda come si è arrivati a questa situazione con continui tagli, chiusure e accorpamenti che oggi creano disagi infiniti ai residenti dei due comuni, di fatto privi di una struttura che possa accoglierli e che, per ogni possibile malessere, vengono inviati nei posti più assurdi (Nemi, Velletri, Albano, Roma in cui a quanto pare i posti non mancano mai) mettendo in difficoltà intere famiglie costrette a fare km e km più volte al giorno per fornire assistenza ad un anziano genitore o anche un figlio.
“Questi tagli sono senza fine – spiega Dell’Uomo – ci hanno tolto tutto. Prima hanno accorpato ben quattro reparti, medicina, chirurgia, otorino e ortopedia, per carenza di medici e infermieri, poi hanno costretto le persone malate a farsi ricoverare fuori sede, con costi spesso più alti per la Asl, poi hanno spostato il centro trasfusionale, quindi il reparto di Urologia che ora sta a Velletri. Oggi sono a rischio anche i Laboratori, che hanno i tecnici ma non i medici. Uno stillicidio che rende difficile il lavoro dei medici e dei reparti superstiti e che, soprattutto, nega il diritto alla salute dei cittadini. Questa opera di smobilitazione si sta portando avanti sotto agli occhi dei sindaci che non hanno fatto nulla per evitare tutto questo, tradizione che continua ancora oggi”.