“Il gruppo Uniti per l’Ambiente è un coordinamento spontaneo tra più realtà locali che si sono unite in difesa del proprio territorio in ambito di tematiche ambientali. Il gruppo Uniti per l’Ambiente si è formato attorno al Comitato per Lavinio, ma si è sempre più allargato assorbendo realtà locali, Comitati, Associazioni e cittadini, unite dallo stesso scopo, ed è in continua espansione”. Lo si legge in una nota stampa in cui il Comitato annuncia la realizzazione di un presidio di protesta permanente a partire da domani.
“L’obiettivo – si legge ancora nella nota – è infatti quello di formare una massa critica che, al di fuori da ogni qualsiasi condizionamento di partito, possa rappresentare quella forza d’urto coordinata necessaria a contrastare, sorvegliare e monitorare, le problematiche ambientali sul territorio, derivanti spesso purtroppo o da incuria o da prepotenze speculative, o da problematiche più allargate. Nell’ambito della propria attività di contrasto all’aggressione che il territorio di Anzio subisce in ambito ambientale, e nello specifico caso relativamente alla realizzazione dei tre impianti di trattamento rifiuti previsti in zona Padiglione-Sacida, la cui realizzazione formerebbe il cosiddetto “triangolo della monnezza”, il coordinamento Uniti per l’Ambiente realizzerà nella giornata del 1 novembre un proprio presidio permanente in zona Sacida nel posteggio in prossimità della scuola elementare e d’infanzia “Angelita”. Il posto è stato scelto proprio perché centrale rispetto ai tre impianti di trattamento rifiuti previsti. Il presidio vuole essere anche un punto di informazione per chiunque voglia sapere qualche cosa in più sulla mole di rifiuti che sta per essere riversata in zona, sulle problematiche ambientali già presenti in zona, e sui danni e sulle conseguenze che tutto ciò comporterebbe al territorio ed alla popolazione. Tanti sarebbero infatti i danni e le conseguenze in negativo che la realizzazione delle due centrali biogas e del centro stoccaggio e recupero rifiuti comporterebbero: dai problemi alla viabilità, alla distruzione del potenziale agricolo della zona Sacida che andrebbe invece valorizzato, ai problemi per la salute della popolazione, al cumulo con la presenza in zona di realtà già potenzialmente inquinanti, alla svalutazione economica delle case situate in prossimità, al danno di immagine che avrebbe il territorio di Anzio a vocazione turistica che diventerebbe di fatto la pattumiera di Roma. Il tutto avviene in assenza del Nuovo Piano Regionale Rifiuti che dovrebbe invece considerar e regolamentare queste tecnologie e prevederne la realizzazione a chiusura del ciclo in ambiti territoriali, ossia dove ogni territorio oltre a produrre i propri rifiuti dovrebbe anche poi trattarli. Il gruppo Uniti per l’Ambiente non è contrario alla tecnologia biogas di per se stessa, ma ai criteri in base ai quali la realizzazione di queste due centrali viene prospettata sul territorio. Il presidio è formato da una tenda e presidiato in base alle possibilità dalle semplici persone che con passione si dedicano a seguire la problematica e rappresenta un baluardo simbolico contro il perseverare dei danni ambientali e il sopruso senza criterio che investe il territorio”.