Home Politica Impianti pubblicitari a Nettuno, Fassina chiede l’intervento dell’Antimafia

Impianti pubblicitari a Nettuno, Fassina chiede l’intervento dell’Antimafia

"Abbiamo inviato oggi  una lettera alla Presidente della Commissione Antimafia della Camera dei Deputati,

“Abbiamo inviato oggi  una lettera alla Presidente della Commissione Antimafia della Camera dei Deputati, Onorevole Rosi Bindi, affinché venga valutata l’opportunità di disporre un approfondimento conoscitivo da parte della Commissione, sulle attività del Comune di Nettuno, con particolare riferimento al settore delle affissioni pubblicitarie, per accertare l’eventuale esistenza di comportamenti illeciti di rilievo associativo”.

Lo scrive in una sorprendete nota stampa Stefano Fassina, deputato di SI. “Ci è stato infatti segnalato che una Ditta operativa da anni nel settore della pubblicità è stata costretta a rimuovere i propri cartelloni sanzionati in aree su cui ditte concorrenti hanno poi istallato i propri impianti pubblicitari. Ancora più grave sarebbe, se risultasse vero quanto affermato nelle denunce, allegate alla lettera alla Presidente Bindi, l’atteggiamento di alcuni funzionari dell’amministrazione pubblica, verso la Ditta in questione che si dichiara vittima di una vera e propria persecuzione. Certo non è rassicurante il fatto che recentemente due degli Assessori della Giunta che avevano deleghe inerenti alle Attività Produttive e al Bilancio abbiano rassegnato le proprie dimissioni. Noi di SI chiediamo sia fatta chiarezza su quanto esposto”.

Non è ben chiaro dalla nota a quale ditta si riferisce Fassina, quello che è certo è che da anni la Polizia locale sta portando avanti una battaglia senza sosta nei confronti di un gestore che non ha ottemperato alle ingiunzioni di rimozione degli impianti abusivi, diventi tali dopo l’approvazione del Regolamento comunale avvenuto sotto la giunta Chiavetta. Tutti gli operatori tranne uno hanno ottemperato all’ingiunzione di rimozione e l’unico rimasto ha poi agito in una situazione di monopolio, al punto che chi aveva ottemperato alla rimozione ha poi avviato un’azione legale nei confronti del Comune perché continuava a far operare un soggetto in danno a tutti gli altri. Vista la selva di ricorsi c’è voluto del tempo per attendere esiti e giudizi, tuttavia tutti gli impianti sono stati più volte sanzionati come abusivi. Anche sotto elezioni, diversi candidati che avevano acquistato spazi pubblicitari, hanno poi rescisso il contratto per l’irregolarità degli impianti che non gli era stata segnalata al momento dell’acquisto. Di recente, dopo l’ingiunzione alla rimozione di un impianto in curva, all’altezza del Santuario di Nostra Signora delle Grazie, una ditta di operai è stata sorpresa dalla Polizia locale a praticare dei fori sul marciapiede pubblico per l’istallazione, senza autorizzazione, di un ennesimo impianto non a norma. Si resta in attesa di accertamenti ora da parte della Commissione guidata da Rosy Bindi, che si spera possa fare chiarezza sull’intera vicenda che nasce da lontano e, a quanto pare, non è ancora finita.