A margine della grande manifestazione che si è tenuta il 6 ottobre presso il Centro AQ Antium, per discutere i problemi degli impianti di trattamento dei rifiuti previsti ad Anzio, ha preso vita una specie di polemica di bassa lega, che certamente non giova a chi vuole realmente opporsi alle centrali. La manifestazione era stata organizzata da UPA (Uniti Per l’Ambiente), un contenitore di comitati ed associazioni nato per unire tutti i gruppi che genuinamente combattono contro il degrado, i rifiuti e gli impianti di trattamento. Durante il dibattito, dal palco degli organizzatori veniva criticata aspramente l’assenza di altri comitati “che hanno cavalcata la tigre del biogas e che poi si sono ritirati all’angolo, forse per disposizioni provenienti dai partiti di appartenenza”. Forse. Un’ipotesi polemica e anche una dose di frustrazione contro chi alimenta il “divide et impera” con cui le battaglie si perdono. Quando, con sorpresa, a smentire la pessimistica affermazione, dal fondo della grande sala, si sono levate le mani di alcuni intervenuti che dichiaravano “non è vero…. Anzio No Biogas è presente”. Chi faceva questa affermazione era Lorenzo Silla, un solerte attivista nel sociale che abbiamo visto rappresentare quel Comitato in altre occasioni come gazebo e raccolte firme. Quindi persona ben qualificata per rappresentare il Comitato Anzio No Biogas. Lorenzo Silla non ha dichiarato niente di compromettente; si semplicemente è dichiarato disposto a lavorare insieme agli altri per creare quella sinergia che dà forza alle azioni delle associazioni di cittadini. Lo ha fatto dopo aver affermato di essere presente come Anzio No-biogas ed è per questo che è stato subito invitato a sedere al tavolo delle associazioni. Questi sono i fatti semplici che narrano una storia logica oltre che auspicabile. Apriti cielo! Il giocattolo non si tocca. Con un comunicato stampa goffo e degno della DC anni 50, il Comitato, sembra, ferito dallo sgarbo di alcuni sui membri, si apprestava a chiarire che le persone che avevano tanto dato al Comitato non erano abilitate a rappresentarlo e che lo stesso “non ha partecipato a nessuna iniziativa sul territorio in questi giorni né è liberamente rappresentato dai suoi iscritti. Precisiamo e comunichiamo che il nostro comitato ufficializza la partecipazione a eventi e riunioni sulla propria pagina; il grande rispetto per chi sposa la causa contro le biogas non ci impedisce tuttavia di non condividerne le modalità. Le manifestazioni e gli incontri/scontri con l’amministrazione comunale hanno prodotto solo una inutile caotica inefficace e inconsistente azione da parte di quest’ultima. Non ottenendo nessun risultato. Se non quello di legittimare e rafforzare le volontà dei privati a costruire e quelle delle politiche regionali ad avallarle. Per questo motivo la nostra azione è quella di far valere i nostri diritti il giorno 17 in Regione Lazio e combattere nella sede competente“. Non intendiamo alimentare una polemica sterile ma credo che il comunicato qualifichi chiaramente il suo autore ed i limiti in cui si muove. Le persone che si sono rese disponibili a lavorare sui problemi, senza vincoli di partito, sono bene accette in Uniti Per l’Ambiente. Resta un nodo da scogliere. Che cosa racconteranno i guerrieri delle “sedi competenti” alle madri di quei bambini che tenevano lo striscione Anzio No-biogas nell’estate del 2016. In nome di quale logica un comitato si rifiuta di lavorare con altri gruppi per fare barriera comune contro un nemico comune? In nome di quale logica un comitato nega la collaborazione ad un gruppo ampio e forte che si muove al di fuori dei partiti politici? O forse è proprio per questo che non può aderirvi!
La speranza è che con questa comunicazione ogni comitato abbia detto la sua sull’argomento. Resta l’evidenza di posizioni distanti anche sul tema e le modalità della lotta alla Biogas.