Home Politica Il consigliere regionale Valentina Corrado interroga la giunta sul “caso” Savarino

Il consigliere regionale Valentina Corrado interroga la giunta sul “caso” Savarino

"In Regione Lazio accade che un soggetto condannato dalla Corte dei Conti continui a ricoprire l’incarico di Direttore della Direzione Regionale Attività

Valentina Corrado, consigliere regionale del Movimento 5 stelle

“In Regione Lazio accade che un soggetto condannato dalla Corte dei Conti continui a ricoprire l’incarico di Direttore della Direzione Regionale Attività di Controllo e coordinamento delle funzioni di vigilanza, di Responsabile delle Prevenzione della corruzione e di Responsabile della Trasparenza della Regione Lazio”. Lo scrive in un comunicato stampa il consigliere regionale del Movimento a 5 stelle Valentina Corrado, che si sta preparando a correre per la guida della Regione Lazio alle prossime elezioni. E la persona a cui fa riferimento è l’ex Segretario comunale di Anzio Pompeo Savarino.

“Ho presentato un’interrogazione a risposta immediata – ha poi aggiunto la Corrado – per chiedere chiarimenti urgenti alla Giunta riguardo le decisioni che intende assumere a seguito dell’emissione della sentenza di condanna nei confronti dell’Avvocato Pompeo Savarino da parte della Corte dei Conti. L’allora segretario comunale di Anzio assegnò ad un collaboratore del Sindaco un’indennità di “alta professionalità” con retribuzione stabilita al massimo consentito dalle legge, ancor prima che la giunta comunale, unico organo competente a riguardo, approvasse il nuovo regolamento degli Uffici e dei Servizi ed istituisse le posizioni di “alta professionalità” all’interno del Comune stesso.

Non essendo stata a quella data neppure istituita la posizione organizzativa, Savarino agì sulla base di valutazioni completamente autonome violando quindi disposizioni normative chiare; l’ex segretario comunale è stato condannato a risarcire il Comune di Anzio dell’importo di 16.806,13 euro. Alla luce del trascorso processuale e della sentenza si evince una palese contraddittorietà tra la delicatezza degli incarichi attualmente ricoperti ed il soggetto dichiarato colpevole di un danno erariale nei confronti di un Ente pubblico. Vedremo se anche questa volta le nostre richieste verranno eluse – conclude la Corrado – ed un condannato continuerà a mantenere la sua posizione di responsabile della Trasparenza e della Prevenzione alla Corruzione nella nostra Regione”.